La stagione è appena iniziata, ma in casa Avellino le polemiche sono all’ordine del giorno. Non è passata inosservata, anzi ha lasciato in eredità una buona dose di critiche e di accuse, l’intervista rilasciata dal presidente Walter Taccone all’emittente televisiva SportChannel, andata in onda nella serata di ieri. Una lunga disamina sulla sconfitta di Cremona, nel corso della quale Taccone ha sciorinato cosa non ha funzionato contro la formazione dell’ex Tesser, fino a punzecchiare Novellino per la qualità della prestazione offerta in campo e alcune scelte, non condivise dallo stesso presidente.

In primis, quella di non utilizzare Moretti, probabilmente l’unico in grado – come dichiarato da Taccone – di lanciare gli esterni d’attacco e di innescare a dovere la manovra offensiva. “La prestazione a me non è piaciuta. Il gioco è stato prevedibile, Ardemagni era troppo solo in avanti”, ha tuonato Taccone, puntando necessariamente il dito anche sul 4-4-1-1 utilizzato dal tecnico di Montemarano, con una celerità che forse sarebbe servita anche la scorsa stagione, durante la gestione Toscano, quando si faceva fatica a vedere lo stesso modulo per due giornate di fila e spesso anche tre passaggi di seguito sul rettangolo di gioco.

Delle critiche tutto sommato condivisibili, ci mancherebbe altro. Anche perché l’Avellino a Cremona, discreto possesso di palla a parte, è parso sterile in attacco (oltre che vulnerabile in difesa), specialmente nella ripresa. Quello che, però, non è piaciuto a una buona fetta di tifosi che si sono riversati puntuali sui vari gruppi e forum di Facebook è la tempistica della critica mossa da Taccone all’indirizzo di Novellino. Una tempestività che rischia di rovinare, ancora prima di iniziare, una stagione che dovrà fungere da riscatto alla tormentata annata scorsa conclusa con una salvezza all’ultimo assalto.

Tra le parti c’è rispetto reciproco, costruito sull’enorme esperienza che Novellino ha alle spalle, un tecnico capace e apprezzato in tutta Italia che è saputo fare immediatamente breccia nel cuore dei sostenitori biancoverdi, per la passionalità con cui segue le partite e quelle origini irpine mai dimenticate. Non è un mistero che l’ago della bilancia del sentimento popolare - che nel millennio attuale viene calcolato in base al numero di post d’apprezzamento sui social -, penda dalla parte di Novellino.

E non è neanche un mistero che mai come questa estate – rispetto al recente passato - l’allenatore abbia avuto un ruolo importante, quasi predominante, nelle scelte di alcuni calciatori (vedi Morosini e Marchizza), nella bocciatura di altri (vedi Giacomelli, praticamente acquistato) e nelle riconferme di altri ancora (Paghera). Sembra essersi innescata, dunque, una sorta di gelosia, che riporterebbe alla memoria quella sofferta dal compianto commendatore Sibilia nei confronti di quattro allenatori particolarmente apprezzati e osannati dalla piazza irpina in epoche diverse, vale a dire Giammarinaro, Vinicio, Papadopulo e Morinini, tutti esonerati in fretta e furia nel nome del proprio ego.

Rovinare un giocattolo ancora in fase di costruzione sarebbe un delitto, caro Presidente. Soprattutto perché dichiarazioni piccate come quelle pronunciate ieri a mezzo stampa rischiano di alzare nuovamente e ulteriormente l’asticella delle tensioni, sopite dopo le vittorie contro Matera e Brescia e gli arrivi degli obiettivi di mercato programmati in estate (e qui va fatto un plauso anche alla dirigenza). I panni sporchi si sono sempre lavati in casa, in questo caso nello spogliatoio, faccia a faccia, e soprattutto a microfoni e telecamere spente.

Bisogna remare tutti dalla stessa parte: dalla squadra ai tifosi, dalla stampa alla società. Come qualche stagione fa, quando l’Avellino si destreggiava senza paura in vetta della classifica. La famigerata montagna va scalata senza gelosie o “guerricciole” interne che rischiano di rovinare tutto ancor prima di iniziare. Tutti uniti per riscrivere la storia.  

 

Foto: fonte Anteprima24

Sezione: Copertina / Data: Mar 05 settembre 2017 alle 14:00
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
vedi letture
Print