Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com ha parlato Francesco Millesi, doppio ex di Avellino-Catania, che ha colto l’ occasione per fare il punto sul campionato che inizierà a breve: “Avellino-Catania è una partita che mi piacerebbe seguire. Non saprei dare un pronostico perchè il mio cuore è diviso a metà. Avellino in sette anni e mezzo mi ha consacrato e dato parecchio, Catania è la mia città e conservo ricordi bellissimi in rossazzurro. L’esordio in A con la maglia della propria città rappresenta il sogno di ogni bambino. Emozioni bellissime. Che vinca il migliore, anche se ad Avellino la situazione è un pò particolare e non sono al completo. Il Catania può iniziare il campionato col piede giusto”.
Catania che anche quest’anno riparte dalla C…
“Purtroppo nelle grandi città la Lega Pro sta un pò stretta. Squadre come Catania ed Avellino poi fanno fatica a tornare nel calcio che davvero conta. Perchè la pressione e la responsabilità aumentano a dismisura. Io ad Avellino ho avuto la fortuna di vincere campionati di terza serie ma perchè avevamo uno spogliatoio forte, composto da gente con personalità. Tutti remavamo nella stessa direzione. Credo che quest’anno il Catania abbia fatto degli acquisti mirati. Spero possa essere l’anno buono per uscire da questo calvario”.
L’Avellino sta allestendo in poche settimane la rosa, come la vedi?
“Anno dopo anno l’Avellino si trova in difficoltà, nonostante questo ci sono tante persone che amano i colori biancoverdi. Questa è la vera forza. Cinelli ed Ignoffo sono legati a quella maglia perche ci hanno giocato e vinto, loro mettono anima e cuore davanti al contratto per l’Avellino. Non è facile, basti pensare che oggi i guadagni in terza serie non sono granchè. Poi a 32 anni ti ritrovi senza lavoro, i contratti non sono più come una volta. Oggi ci si accontenta anche del minimo e le società se ne approfittano. Ad Avellino hanno portato avanti un progetto familiare e questo è un loro punto di forza”.
Come valuti l’ingaggio di Emanuele Catania?
“Lele vale il 60% del Catania. E’ un ragazzo splendido, d’oro, siamo stati insieme ad Avellino vincendo il campionato. Non ha malizia ed è stato bellissimo giocare con lui, siamo un tutt’uno perchè è una persona che ti insegna parecchio con il suo silenzio. E’ sempre sorridente, mette armonia nello spogliatoio e questo è molto importante. Lo reputo un innesto fondamentale per il Catania, spero che trovi spazio in campo perchè, al di là dell’età, è un giocatore di spessore”.
Ci sarà da sudare e non poco in questo campionato…
“Quest’anno almeno cinque squadre saranno in lotta per la vetta, ma non sottovalutiamo le piccole. Non staranno lì ad applaudire le grandi. Saranno le peggiori, daranno filo da torcere. Ed è proprio contro queste formazioni che si raddoppiano le forze. Psicologicamente è più facile preparare Catania-Bari che un Catania-Virtus Francavilla. Il campionato lo vinci battendo le piccole e lo spogliatoio deve essere bravo a tenere alta la concentrazione. Ricordo i dispiaceri dati al Napoli con la maglia dell’Avellino. Avevano calciatori provenienti dalla A come Calaiò e ‘Pampa’ Sosa. Noi guadagnavamo il 5% dei loro ingaggi ma avevamo fame, li abbiamo sbranati sia in campionato che ai Play Off. Questa è la mentalità giusta che deve avere il Catania. La mia impressione è che questo Bari somigli a quel Napoli ma è pur sempre una grandissima squadra. Quando tu metti fame e grinta, la spunti perchè la Serie C è questa. Se non lotti non vinci. Soprattutto nel girone C. Poi in Serie B ed A, ma anche negli altri raggruppamenti di C, emergono le qualità. Al sud devi giocare con il coltello tra i denti e non tutti i calciatori sanno reggere le pressioni pur avendo fatto bene altrove. Per giocare in piazze come Catania servono i giocatori giusti, al di là del curriculum conta soprattutto l’aspetto caratteriale. Serve personalità collettiva, non individuale perchè questa sfascia lo spogliatoio. Se hai almeno 4-5 giocatori così puoi fare bene. Ed il Catania ce li ha. Vedi Llama, Biagianti, Lodi, Bucolo e Catania”.
Possiamo dire che Avellino è stata l’esperienza più profonda per te.
“Ad Avellino mi sono sempre amalgamato, mi sentivo uno di loro. Avevo tanta voglia di dimostrare, di rinascere, di farmi valere. Giocavo con fame, fame ed ancora fame. Solo con questa raggiungi gli obiettivi. Io, pur ricevendo offerte economicamente molto più importanti, ho preferito andare ad Avellino perchè la consideravo casa mia ed il mio obiettivo era quello di risollevarmi. Ci sono riuscito”.
Che ambiente troverà il Catania domenica?
“Ad Avellino c’è gente che ama i colori biancoverdi. Ignoffo e Cinelli venderebbero l’anima pur di fare bene lì. Quindi il Catania troverà giocatori motivati perchè sanno d’incontrare un grande avversario e vengono dalla vittoria col Bari, inoltre al ‘Partenio’ l’entusiasmo non manca mai. Specialmente nelle difficoltà i tifosi irpini non abbandonano la nave, al contrario sono ancora più presenti. Il Catania affronterà una squadra con tanta voglia di dimostrare e che darà il 101%. E’ una gara molto ostica. Vero è che il Catania può far valere una maggiore qualità, possiede un’ossatura di base ed è più avanti a livello di preparazione ed organizzazione, però ad Avellino c’è tanta fame di calcio e di risalita. Non è facile questa partita, può essere molto ingarbugliata per il Catania”.
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