In una lunga intervista rilasciata a Il Mattino, l'ex attaccante dell'Avellino, Luigi Castaldo è tornato sull'episodio del 2018, quando lasciò l'Irpinia per approdare alla Casertana: "Sono state dette tante cose false. Posso capire la delusione della gente, ma non avevo nessun accordo in mano mentre si decideva il destino dell’Avellino. Si è parlato di un rifiuto a giocare in Serie D, ma non ho mai ricevuto nessuna chiamata per restare. Con l’Avellino lo avrei fatto anche in Eccellenza. Da allora non c’è mai stata una possibilità concreta per il mio ritorno. Viceversa non ci avrei pensato due volte ad accettare.

L’Avellino è la squadra a cui sono rimasto più legato. Con l’Avellino ho toccato l’apice della mia carriera. È una piazza semplicemente affascinante. Alla traversa di Bologna continuo a pensarci. Di continuo. Ne parlo in famiglia. Se quel pallone fosse entrato avrebbe potuto cambiare la vita di tutti. Saremmo andati in finale playoff e credo che avremmo riportato l’Avellino in Serie A. Eravamo in forma, forti, tosti.

De Vito? È una persona eccezionale ancor prima che un grande direttore. Sa il fatto suo. È un intenditore di calcio e un uomo spogliatoio. Sta costruendo un Avellino ‘alla De Vito’. Con criterio. Operando bene. Sono certo che piazzerà qualche colpo finale per affrontare una categoria difficile e reggere la pressione della piazza. Nei miei 6 anni ad Avellino ho vissuto solo momenti felici. Ogni anno abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati a partire dal salto in B, festeggiato a Catanzaro. Da neo-promossi abbiamo dato fastidio a tutte le squadre, brindato alla salvezza e sfiorato i playoff. A Bologna, la stagione successiva, siamo usciti tra gli applausi sfiorando un’impresa. Porto nel cuore i gol contro il Latina e la Ternana, che ci hanno regalato due permanenze in categoria sofferte. Il rapporto di odio e amore con i tifosi? Ci sta. C’è sempre chi ti ammira e chi no, ma credo che ci sia stato decisamente più amore che odio.

Pochi giorni fa Walter Taccone mi ha scritto. Voleva sapere in che squadra militassi. Resta il rispetto nei suoi confronti, a prescindere da tutto, perché ha sempre ottenuto sempre i risultati che si prefiggeva di conquistare. Taccone ha portato e consolidato l’Avellino in Serie B. Peccato davvero, potevamo continuare a essere una bella favola. La fine improvvisa di tutto è stata un botta forte al cuore. Tutt’oggi non si capisce perché l’Avellino è stato tagliato fuori così. Sono rimasto in contatto, in particolare con Ardemagni, Arini, D’Angelo e Verde. C’è rispetto ed amicizia”. 

Sezione: Focus / Data: Dom 21 agosto 2022 alle 09:36
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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