Il sito Tuttocalciocatania.com ha ascoltato, alla vigilia della sfida tra Lupi ed Etnei, Piero Fraccapani, doppio ex della sfida. "In entrambe le città mi sono tolto soddisfazioni professionali lasciando un pezzo di cuore. Bellissime esperienze e tifoserie molto calorose. Io venni a Catania nel 1974, ero reduce dalla promozione in B ottenuta proprio con l’Avellino. Onestamente dopo avere conquistato la cadetteria sul campo non sarei voluto tornare in Serie C, ma mi convinsi ad accettare la proposta quando Massimino mi disse che avrebbero allestito una squadra competitiva per il salto di categoria. Fu la scelta giusta. Vincemmo il campionato, all'epoca non c'erano i playoff e saliva solo la prima. Purtroppo conclusi la mia avventura al Catania con una retrocessione amara. Non posso fare nomi ma 3-4 personaggi si resero gravemente protagonisti in negativo. Ci rimasi molto male e seppi che alcuni di loro furono riconfermati la stagione successiva.

Avellino è stata invece la mia rinascita dopo un anno trascorso a Salerno. Il club irpino mi prese dal Milan e vincemmo il campionato partendo in sordina. Il Lecce era uno squadrone ma riuscimmo a spuntarla noi. Nessuno a quei tempi sapeva persino dove si trovasse Avellino. Stabilimmo il record di 62 punti in un torneo in cui la vittoria valeva due punti. La città era interamente colorata per la prima storica promozione in Serie B. Il Presidente Antonio Sibilia era burbero ma di una gentilezza e passione fuori dal comune. E poi avevamo in panchina Tony Giammarinaro, migliore allenatore della mia carriera e persona squisita, mai sopra le righe, simpatico, ti metteva a tuo agio e sapeva parecchio di calcio. Massimino e Sibilia si assomigliavano parecchio perchè erano due focosi, passionali. Personaggi unici che vivevano il calcio diversamente ma in maniera comunque molto intensa. Oggi non esistono presidenti così. Adesso sono tutti imprenditori ma in realtà col calcio guadagnano pochissimo o niente, è difficile che mettano soldi di tasca propria. E’ andata a perdersi anche quella vena romantica essenziale nel calcio.

Quest'anno la C sarà un campionato molto duro per le squadre presenti, Ma magari questo ti aiuta a tenere alta sempre l'attenzione e provare ad andare oltre. Io sono amico di Totò Di Somma, è una persona di fiducia che mastica calcio. Sta costruendo la rosa, conosce tutti, ha preso diversi giovani che io non conosco. Bisogna vedere se riesce a concentrare il tutto in una squadra ed a renderla efficace in campo. Una volta fatto questo, Avellino ha tutte le carte in regola per aspirare alla B, se non da subito nei prossimi anni. Mi auguro di rivedere presto in cadetteria sia il Catania che l’Avellino. Vorrei che domenica vincessero entrambe ma non è possibile. Mi accontento di un pareggio. Tutti vogliono fare bottino pieno perchè vincere è bello, però un punto a testa può essere utile. In questo momento il Catania, comunque, ha qualcosa di più a livello di rosa e altro".

Sezione: Focus / Data: Sab 24 agosto 2019 alle 13:20
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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