Non si placa la polemica a distanza tra Oliver Kragl, l'Avellino e l'agenzia immobiliare che gli ha affittato la casa. 

Il calciatore tedesco, ormai ex biancoverde, è stato intervistato da TuttoMercatoWeb. Kragl è tornato anche sulla pessima stagione sportiva dell'Avellino: "Come noi calciatori, io per primo, e l'allenatore dobbiamo prenderci le responsabilità per quello che succede in campo, perché l'annata non è stata soddisfacente, la società deve fare le sue considerazioni sull'extra campo, su tante cose che vanno oltre il calcio giocato. Ma di questo neppure voglio parlare, quel che dovevo dire l'ho detto alla società, parlando faccia a faccia e non nascondendomi dietro i social, come qualcuno mi accusa di fare: ho sempre parlato schiettamente con tutti, e chi non era al campo non dovrebbe inventarsi cose da raccontare.

Addirittura ho letto che c'è chi sostiene che Maniero mi abbia offeso su una storia Instagram, ma non è così, per me quella Story non era indirizzata a me: con lui ci sentiamo spesso, e ridiamo quando leggiamo che non abbiamo buoni rapporti. Chi è fuori dalla società, non deve sempre credere a tutto quello che viene fuori dall'esterno. E sia chiara anche un'altra cosa, io non volevo criticare nessuno, men che mai offendere la città, dove per altro stavo benissimo. La cosa che mi ha ferito molto, facendomi arrabbiare, è stata la diffamazione dell'agente immobiliare: le sue sono parole pesanti".

Sulla casa: "Al nostro ingresso in casa c'erano mozziconi di sigarette sotto il letto e non c'era la lavatrice, che mi hanno portato dopo. Ma poi, se la situazione fosse come dicono l'agente immobiliare e la padrona di casa, secondo i quali avrei distrutto l'immobile, perché non denunciarmi o fare delle foto per avere le prove? Ricordo che io neppure avevo fatto il suo nome, ma l'agente immobiliare ha voluto offendermi pubblicamente raccontando cose non vere. Ha detto che casa mia sembrava uno zoo, come si permette? Ho una moglie e una figlia piccola, non permetto che certe parole siano loro rivolte, perché il definire una casa uno zoo è offensivo per tutti coloro che ci vivono. Al momento in cui ho richiesto la caparra indietro, 1200 euro, mi sono stati contestati dei graffi al box doccia, non li abbiamo fatti noi ma non ho contestato, ho detto di tenersi i 380 euro di danni e rendermi il resto, come prevede la legge italiana che conosco, visto che anche io ho delle case che do in affitto. 

Non so se volevano farsi pubblicità, se avessero paura di perdere clienti e allora hanno accusato me per difendersi... la proprietaria di casa mi ha persino bloccato al telefono. Il proprietario dell'agenzia immobiliare era il primo che dopo ogni partita mi chiedeva la maglia. Se è così tanto tifoso, può fare come fanno i tifosi veri, va allo store e la compra, evitando di chiederla con la scusa del lavoro che fa. Lavoro, il suo, che io pago con i soldi, le magliette non servono. Dice anche che mi brucia il culo... per cosa dovrebbe mai bruciarmi? Ho la vita che vorrei, ho fatto investimenti per garantirmi il futuro, per cosa mai dovrei rosicare? Sono le persone che devono controllarsi.

E' secondo voi normale che la gente insulta quelli che giocano male, scendendo sul personale? E' come se si va in un ristorante, il cibo non è buono e si offendono quelli che ci lavorano: che senso ha? Non è più tollerabile che si infamino e diffamino i calciatori, né per avere notorietà né dopo le partite, le offese personali non vanno mai bene. Ricordo a tutti che, anche noi giocatori, siamo persone. Persone comuni, come tutti".

Sezione: Focus / Data: Mer 06 luglio 2022 alle 17:07
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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