Prima doppietta in carriera per Fabio Tito, esterno sinistro dell'Avellino, che ha risolto con due tiri di pregevole fattura la gara contro la Turris, dando il là a un mini ciclo positivo dei lupi. Per il ragazzo, classe 1993, di Castellammare di Stabia, due gol contro la rivale storica della Turris sono il coronamento di una serata perfetta, che lo ha visto grande protagonista, con tanto di dedica per la figlia, che compie oggi un anno. Tito già con la Juve Stabia aveva raccolto consensi, dopo una prova positiva, che lo vedeva in grande crescita dopo le precedenti uscite.
In effetti, Tito ha riscattato un periodo non proprio brillante, era finito nel ciclone della critica per le ultime prestazioni, non solo di questa stagione. Negli occhi di tutti era rimasto il Tito del primo anno di Braglia, stagione 2020-21, dove l'esterno di Castellammare era stato tra i grandi protagonisti, con 34 presenze, 2 gol e arrivando in doppia cifra come numero di assist. Una stagione di altissimo livello, purtroppo mai più replicata.
La scorsa deludente stagione aveva visto protagonista negativo anche lui. I numeri di per sé, dicono poco, stesso numero di gol della stagione precedente, 2, e 3 assist. Un calo però evidenziato e un ballottaggio iniziale con Mignanelli che non ha fatto bene a entrambi probabilmente, anche se il numero 3, ha vinto spesso il testa a testa con il suo collega.
Quest'anno era anche lui nel lotto dei partenti della società, che aveva intenzione di fare piazza pulita, liberandosi di chi aveva deluso la scorsa stagione. Tito si è però presentato a luglio al ritiro di Mercogliano da vero professionista, forma ottimale, grande voglia di lavorare e desiderio di mettersi a disposizione, in attesa delle decisioni del club.
La sua dedizione e il suo impegno hanno fatto sì che mister Taurino decidesse di tenerlo, convincendo quindi anche la proprietà. Tito ha dovuto convivere anche con la difficile situazione di compagni che conosceva da anni, che invece erano fuori progetto e ormai in lista di sbarco o finiti fuori rosa.
Ha saputo prendersi le sue responsabilità, ha saputo metterci la faccia quando serviva. Da vero uomo e professionista abbiamo in mente la sua intervista dopo la disfatta a Viterbo, nella gara arrivata all'indomani dell'esonero di Taurino e con i lupi guidati da Biancolino.
Da "capo branco" ha saputo chiedere scusa ai tifosi, ha saputo metterci la faccia, da vero uomo si è preso le critiche e gli insulti e non ha fiatato, anzi, ricordiamo le sue parole, rotte quasi dal pianto e gli occhi lucidi.
La serata di ieri è stata la sua rivincita personale, anche meritata, per un ragazzo umile, sempre disponibile anche con la stampa, e uomo spogliatoio, quando c'è stato da compattare il gruppo nel momento nero.
Se con la vittoria con la Turris possa cominciare una nuova stagione per l'Avellino e per Fabio Tito, questo è difficile da sapere e da dire, ma per l'uomo e per il professionista, è arrivata una serata dove ha giustamente zittito le critiche (anche giuste) che gli erano piovute addosso.
La sua esultanza rabbiosa, verso i tifosi, è la prova che questo ragazzo tiene molto alla maglia biancoverde, rispetta i suoi tifosi, ha sì i suoi limiti, come tutti sbagliamo, ma è un professionista serio e la sua riconferma è stata più che meritata. Con la speranza che possiamo rivedere ogni partita il Tito del primo anno e di ieri sera.

Sezione: Focus / Data: Lun 05 dicembre 2022 alle 15:30
Autore: Marco Costanza
vedi letture
Print