Come si può dimenticare il lontano novembre 2016 quando la piazza biancoverde, stufa delle scelte sbagliate di mister Toscano chiamava a gran voce il nome di Mister Walter Novellino come suo successore.

"Vogliamo sulla panchina biancoverde un uomo che abbia le nostre origini" recitava la gente, e così fu. Walter Novellino, il 27 novembre 2016 divenne il nuovo allenatore dell'Us Avellino Calcio, con il compito di risollevare una squadra ormai in caduta libera. Accettò la sfida e mise ordine e lavoro alla base del suo modo di fare. E successo fu. Un ruolino di marcia incredibile, con 9 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte totali che portarono i lupi all'obiettivo prefissato, quello della salvezza diretta.

A fine anno, venne giustamente definito un Supereroe, colui che era riuscito in un' impresa degna di nota. Bisognava credere in lui per provare a regalare un sogno a questa piazza, sogno che soltanto Rastelli aveva sfiorato l'anno prima. Bisognava bloccarlo, in tutti i modi, e dargli la possibilità di discutere assieme alla società per la realizzazione 
della rosa 2017/2018.
La società lieta dell'appoggio del popolo biancoverde decise di confermare Novellino e appoggiò le sue idee rivoluzionarie. Via quasi tutti, e dentro giocatori del calibro di Morosini, Bidaoui, Kresic e Rizzato. Riconfermati i suoi fedelissime ed inamovibili certezze Castaldo, D'Angelo, Ardemagni, MorettiLaverone e Gavazzi, unite alla scoperta di giovani promettenti Morero e Pecorini e alle scommesse Asencio, Radu e Marchizza.

Tutto perfetto, una squadra che a fino a fine ottobre sembrava poter provare la scalata per la serie A. Alla nona giornata del campionato quando sembrava andare tutto liscio, succede l'impossibile. Ad Avellino arrivano i rivali della Salernitana per il primo scontro del derby di andata. Primo tempo dominato dai biancoverdi, premiati all'inizio del secondo tempo con il goal di Kresic e poi con il goal di Laverone. 2-0, sembra fatta e invece... al 90' 2-3 per gli ospiti. E non finisce qui.

La sconfitta pesa troppo per l'ambiente, per la società, per l'allenatore e per i giocatori. Possiamo con certezza dire che questa partita non rappresenta solo una semplice ma brutta sconfitta, bensì rappresenta una sconfitta molto più pesante, la disfatta totale della stagione biancoverde. Colpa un po di tutti, ma in questo caso soprattutto del mister che non è riuscito a ridare fiducia e una giusta entità ad una squadra dopo una sconfitta del genere che fa male ancora oggi per come arrivata.
Da lì il nulla, solo parole, parole inutili. Una lieve ripresa da novembre fino a gennaio, ma fu solo fuoco di paglia. La nuova sconfitta nel derby di ritorno, le tante partite perse in rimonta, hanno definitivamente detronizzato quello che veniva acclamato come un Re.
Poche ore fa la notizia del suo esonero. Ora bisogna ripartire, ma prima riportiamo la mente a un anno fa e proviamo tutti a ricordare e ringraziare comunque quest'uomo che ci ha fatto sperare in bene in più di un occasione proprio come fa un supereroe, ma poi pian piano è andato tutto scemando, perdendo il controllo ed i suoi poteri fino a non averne più. Ed è tornato normale.

Sezione: Focus / Data: Mar 03 aprile 2018 alle 16:43
Autore: Guido Sanseverino
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