Mentre la città è ancora in festa per il ritorno in B dopo 4 anni, a Bari si comincia a fare i conti anche con la realtà e le possibili problematiche relative alla comproprietà di De Laurentiis, che come noto possiede il Napoli in A e il Bari in B. Finché le due squadre non giocheranno nella stessa categoria, il problema è solo rimandato, anche se lo scorso consiglio federale del 30 settembre ha messo uno stop alle comproprietà: per evitare un nuovo caso come quello di Lotito con Salernitana e Lazio, entro il 30 giugno 2024 dovranno essere risolte tutte le comproprietà esiste anche il binomio meno noto Verona-Mantova con Setti. De Laurentiis ha però già pronto il ricorso facendo leva sulla retroattività: ovvero nel momento in cui la famiglia De Laurentiis ha preso il Bari, nel 2018, la norma non lo vietava e quindi gli avvocati giocano sul fatto che non si possa cambiare quella regola in corsa.

Ma norme o non norme, si pone comunque il problema dei sogni di una città, come ricorda oggi la Gazzetta dello Sport, che magari vuol tornare in A e ha paura di rivivere i fantasmi vissuti dalla Salernitana appena pochi mesi fa. Intanto domenica il Bari potrà festeggiare la promozione davanti al proprio pubblico, contro l'Avellino; e non sarà una partita facile, visto che i Galletti non avranno alcuna voglia di farsi rovinare la festa dagli irpini, vista anche la rivalità esistente tra le due tifoserie.
Sezione: L'Avversario / Data: Mer 06 aprile 2022 alle 11:45
Autore: Domenico Fabbricini
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