Cosimo Sibilia, ex dirigente del calcio italiano, con un passato come dirigente anche dell'Avellino, ha parlato a margine della presentazione del libro La Legge del Partenio. 
Queste le sue parole: "Ricordiamo gli anni della Serie A, ricordiamo quello splendido periodo, che ha visto tutta la nostra provincia, e non solo la città di Avellino, rappresentarsi da una squadra e una società che ha rappresentato tutti. Si vince quando c'è la condivisione degli obiettivi da parte di tutte le componenti, società, calciatori, tifosi, ambiente e anche la stampa. Quando ad Avellino c'erano 40 mila tifosi sugli spalti, la vera forza è che tutti si riconoscevano in questo club". 
Qualche aneddoto di papà Antonio: "Viveva per l'Avellino calcio, era una festa, un evento, ogni domenica. Quella dell'Avellino è stata una avventura splendida, fatta di risultati. Una piccola realtà che è stata sempre protagonista, qualsiasi cosa accadeva, parlo anche di tragedie come il terremoto o altro Questo libro davvero è un ricordo speciale di quegli anni". 
La figura del commendatore Sibilia: "Era una figura importante, un carattere non semplice, ma si faceva amare e rispettare. Avellino era una scuola di vita. Ricordo sempre che alcuni anni fa incontrai Stefano Tacconi, anzi colgo l'occasione per salutarlo, dopo la malattia che ha avuto. Tacconi mi dice sempre che ad Avellino è diventato uomo. Ma le stesse cose le diceva Vignola, lo stesso Barbadillo. Sono stati formati come uomini, questa è stata la vittoria più bella, oltre a quella sportiva".
La tre partite che ricorda: "La prima vittoria con il Milan, il pareggio con la Roma nel 1980-81, che ci diede la salvezza nell'anno del terremoto e poi un 3-0 sul Napoli". 
 

Sezione: News / Data: Gio 07 dicembre 2023 alle 22:47
Autore: Marco Costanza
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