Dopo l'intervista alla Rai, continua il momento di celebrità di Ghemon, rapper avellinese classe 1982 (all'anagrafe Giovanni Luca Picariello) grazie alla partecipazione a Sanremo. Il cantante si è raccontato questa volta all'Ansa, confermando le proprie passioni e l'attaccamento alle origini irpine. "Eravamo nel 1995, per noi internet non c'era: c'era la radio, qualche giornale musicale come “Aelle” o il negozio di dischi “Ananas & Bananas”, dove andavo sperando che il commesso mi avrebbe fatto ascoltare qualche nuova uscita" racconta nello spiegare il suo avvicinamento alla musica negli anni 90. Ma la prima passione furono i graffiti: “La mia preferita era zona dello stadio, piena di grandi muri inutilizzati. Fummo così insistenti da costringere un assessore a concederci delle autorizzazioni scritte per poter dipingere in tranquillità”. E naturalmente lo sport con "lo Stadio 'Partenio' e il Palazzetto Dello Sport 'Del Mauro'. Sono uno di fronte all’altro e sono stati di gran lunga i posti in cui ho passato più tempo e in cui mi sono sentito più vivo”.

"Se la mia musica fosse un vino? Direi Greco di Tufo, senza se e senza ma, un must assoluto, un vino tosto e “versatile”, che si può bere con tutto. Ecco: io vorrei essere versatile come il ‘Greco’".

"Un concerto al Partenio? Per ora no ma non ho fretta: c’è tempo. Anche il 'Palazzetto' o il Teatro sarebbero una bellissima venue per me. Io sono a Milano, ma se arriva una chiamata da casa, sarei felicissimo di rispondere”.

Sezione: News / Data: Ven 01 marzo 2019 alle 15:57
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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