All'età di 86 anni se n'è andato Carlo Mazzone, decano della panchina e fonte di ispirazione per tanti tecnici. Chiamato il Maestro, per la sua lunga carriera in panchina, una sorta di padre per tanti giocatori. Basti pensare che è stato il primo a lanciare Francesco Totti alla Roma. 

Una perdita importante per tutto l'intero movimento, che in 'Sor Magara' aveva un punto di riferimento: nel 2006 l'ultima panchina della carriera, in quel di Livorno, per poi ritirarsi e godersi i piaceri della famiglia.

Da sempre legato alla Roma, squadra allenata per tre stagioni dal 1993 al 1996. E' stato anche un simbolo dell'Ascoli. 

Mazzone concluse la carriera da giocatore all'Ascoli, a causa di un infortunio che gli precluse la possibilità di scendere ancora in campo: entrò subito nei ranghi tecnici bianconeri, fino a diventare l'allenatore della prima squadra, guidata in due differenti periodi.

Nel 2019 gli è stata intitolata la Tribuna Est dello stadio 'Cino e Lillo del Duca' e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

Con 792 panchine (797 considerando anche gli spareggi) Carlo Mazzone è tutt'ora l'allenatore più presente nella storia della Serie A: battuto il precedente record di Rocco, rimasto fermo a quota 787.

Ha iniziato ad allenare nel 1969, nell'Ascoli, poi Fiorentina, Catanzaro, ancora Ascoli dal 1980 all'84, 1986-86 a Bologna, dall'87 al 90 il Lecce. Poi Pescara, Cagliari, e finalmente la sua Roma, dal 1993 al 1996. Qui lancia Francesco Totti. Poi ancora Cagliari, breve esperienza a Napoli, Bologna, Perugia, il Brescia dei miracoli con Baggio, Tare e Guardiola (celebre la sua esultanza nel derby con l'Atalanta) e poi ancora Bologna e infine Livorno nel 2006. 

Con l'Avellino ha vissuto tutto il decennio dei lupi in Serie A. Celebre un incontro del 1983, un Avellino-Ascoli, 2-1 per i lupi (De Napoli e Ramon Diaz). Mazzone si era lamentato a fine gara che all'intervallo, qualcuno gli aveva spento una sigaretta in faccia. In effetti, il tecnico romano, aveva in viso una escoriazione e bruciatura. Battaglie epiche di un calcio che non c'è più, come la sua esultanza in Brescia-Atalanta. Un calcio romantico, che perde un grandissimo personaggio. 

AVELLINO-ASCOLI 2-1 1983. 

Sezione: News / Data: Sab 19 agosto 2023 alle 16:40
Autore: Marco Costanza
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