Intervistato da Il Corriere dello Sport, l'allenatore dell'Avellino, Ezio Capuano ha parlato delle sue giornate in casa ai tempi del Coronavirus, puntando il dito contro chi mette a rischio la salute di tutti: "Non temo la morte, la mia paura è per i tanti ragazzi che ho allenato e che ritengo pari ai miei figli, ai quali la vita deve ancora tanto. È per loro che mi volta lo stomaco quando vedo gente che corre invece di restare a casa, egocentrico che manderei in galera. Le particelle della loro saliva, mentre corrono, possono essere respirate da chi è in giro per commissioni importanti. Cosa faccio durante il giorno? Leggo e parlo a telefono, qui a Pescopagano non c'è gente in tempi normali, figurarsi adesso. Con lo staff tecnico prepariamo video ed esercitazioni per i giocatori. Sarà un problema ricominciare, è indispensabile una fase di 15 giorni di allenamenti, altrimenti si conteranno gli infortunati. Il Coronavirus? Eravamo preparati pure a questo, abbiamo vissuto nel limbo per mesi senza avere contezza del futuro e del presente, con tre cambi societari in due mesi. Momenti drammatici a livello mentale e professionale. Ora che tutto era finalmente risolto grazie all'avvento di una proprietà forte, le incertezze arrivano per colpa di questo virus. Il calcio in Lega Pro cambierà, le società si reggono sulle capacità finanziarie di imprenditori ora in grave difficoltà, che dovranno occuparsi delle loro aziende prima delle società di calcio. Il tagliare lo stipendio riguarda calciatori di A e B, cosa vuoi tagliare a chi prende 30mila euro lordi l'anno?“.

Sezione: Copertina / Data: Sab 21 marzo 2020 alle 10:59
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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