Bella intervista rilasciata da bomber Castaldo, capocannoniere della B, al sito Gianlucadimarzio.com. Eccola integralmente.

“L’anno scorso giocavo in un modo diverso – racconta Gigi Castaldo agianlucadimarzio.com – e mi abbassavo di più perché era Galabinov il centravanti. Ora, invece, di prime punte non ce ne sono e io posso sfruttare il grande movimento che fanno i miei compagni”. Ad esempio quello di Gianmario Comi, che è nato quando Castaldo di anni ne aveva già 10, come il numero che porta dietro la maglia. Ma la carta d’identità pare non essere un problema, perché il feeling con il gol è un po’ come l’amore: non ha età. “In molti erano scettici ad inizio campionato circa la nostra compatibilità, ma con il tempo abbiamo dimostrato di avere una grande intesa ed essere entrambi dotati di un grande spirito di sacrificio”. Quello che piace a Rastelli, che per Castaldo è molto più di un semplice allenatore. “Con il mister ho un rapporto che va al di là del calcio. Mi sta insegnando tanto sotto il profilo umano e c’è grandissima stima. Ecco perché in campo riesco a dare il 110%: lui lo merita e io non mi risparmio mai. In ritiro mi aveva detto che avrei fatto almeno 10 gol e a novembre ha già vinto la sua scommessa”.

Oggi bomber dell’Avellino, in passato ha segnato con le maglie di mezza Campania. Come con quella della Juve Stabia, squadra della quale è il miglior realizzatore con 36 reti. A proposito, in quel periodo fece discutere la sua fuga dal ritiro del Siena dove era andato per un provino. “Avevo 24 anni, e si parlava di prestito. Non mi sono trovato bene e decisi di tornare alla Juve Stabia. Non è stata una fuga - ammette ridendo - ma si dicono tante altre cose non vere sul mio conto e quindi ora ci ho quasi fatto l’abitudine”.

A proposito di abitudini, la più stravagante tra quelle di Gigi Castaldo è legata ad una bibita dai “poteri magici”. “Vado pazzo per la Coca Cola. Lo so che fa male, ma mi piace troppo e ne bevo tantissima. A volte scherzando dico che è la mia forza. E una volta Auteri, che era contro questo mio vizio, la fece sparire dall’albergo dove eravamo in ritiro”.

Cose che succedono e che fanno sorridere. Come il sorriso di sua figlia quando torna a casa dalle partite. “E’ la cosa che amo di più al mondo e per questo ogni gol lo dedico a lei. Mia moglie mi racconta che quando vede le mie partite mi riconosce in tv e quando segno lei se ne accorge e fa la linguaccia come me quando esulto. Ha solo due anni ma con lei condivido tutto”.

Perché Castaldo è un bomber dal cuore d’oro. Crede nell’amore, nella famiglia e soprattutto nell’amicizia. Ed in particolare quella con un ex compagno che non c’è più. “Ciò che mi legava a Carmelo Imbriani non può essere definita una semplice amicizia. Ancora oggi conservo tutti i messaggi che ci mandavamo quando stava male. E la sua morte è stata per me una grande sconfitta. Fu l’unico a Benevento ad accogliermi con grande passione. Ecco perché dico sempre che abbiamo perso un grande professionista ed un grandissimo uomo, valori difficili da trovare al giorno d’oggi”.

Valori nei quali si rivede anche Gigi che, dopo aver girato tanto, ha sposato la maglia dell’Avellino e vorrebbe tatuarsela addosso. “Avellino è stata e sarà la numero uno del mio cuore. Il presidente mi ha rinnovato il contratto per altri tre anni ed io dico che fosse per me lo rinnoverei a vita”.

E con la voglia che si ritrova non ci stupiremmo se fosse ancora lui a fare più gol dei ragazzini che avanzano.

Sezione: Copertina / Data: Mar 11 novembre 2014 alle 12:15
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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