Enzo De Vito, ex ds dell'Avellino, è stato ospite della trasmissione "Tifare Avellino è uno stile di vita" format di IrpiniaNews, dove ha parlato di diversi temi, analizzando la scorsa difficile stagione dei lupi, parlando anche di quest'anno.
Queste le sue parole: "Il campionato dell'anno scorso? E' stata un'annata deficitaria, anzi si può dire anche fallimentare. Al di là delle mie responsabilità, ci sono state anche altre concause che hanno portato a questi risultati. Da parte mia, penso che ho avuto degli insegnamenti da questa esperienza, poi nel calcio è difficile dare delle risposte su ogni cosa, come il difficile girone di ritorno fatto. Difficile spiegare come una squadra che vince con Crotone, Pescara, altre top, o pareggia col Catanzaro, si possa salvare all'ultima giornata. Bisogna solo chiedere scusa. Da grande tifoso, posso solo augurare all'Avellino quest'anno di vincere i playoff e di arrivare lì dove merita. Mi sono preso le mie responsabilità, ora si riparte, conscio di quello che ho fatto e imparando dagli errori".
Il contratto di Rastelli: "Come sono andate le cose? Noi avevamo cominciato un progetto con Taurino, un allenatore preparato, anzi, colgo l'occasione per complimentarmi per il lavoro a Monopoli di quest'anno. Iniziammo con qualche battuta d'arresto e si decise di cambiare dopo alcune partite e decidemmo di sterzare, d'accordo con la proprietà, con un nome forte, come Massimo Rastelli. Quando lo chiamai, Massimo, mio amico, quasi mi rise in faccia, perché non pensava di scendere in Serie C. A quel punto il presidente riuscì a parlare con lui, ricordo nella gara che perdemmo a Viterbo, che ci fu Biancolino in panchina. Poi lì trovammo un accordo. So di questa postilla di un rinnovo in caso di esonero o promozione. Io non rinnego la scelta di Rastelli. Oggi parliamo di un allenatore che ha fatto male, ma all'epoca, si ritenne opportuno fare questo contratto, anche perchè era un allenatore che veniva da categoria superiori. Ma credo che tra persone serie, sedendosi a tavolino, una postilla del genere si sarebbe potuta anche togliere con un accordo tra le parti. Per il ruolo che rivestivo, qualche responsabilità ce l'ho avuta anche io, ma contestualizzando sempre le cose, ovvero, parlando di Rastelli dell'anno scorso, portandolo ad Avellino, in quel momento. E' inutile scappare dalla responsabilità".
Su Tounkara: "Fu chiamato da Massimo Rastelli, è un classe 1996, aveva giocato anche in Serie A e Serie B, e quindi andammo ad investire su un acquisto che in tre anni avrebbe potuto portare una plusvalenza futura al club. Abbiamo sbagliato e ci mancherebbe non ammetterlo. Non penso che il suo sia stato un contratto horror, sì era di due anni e mezzo, ma cifre abbordabili. Non penso che sia stato un contratto tale da indebitare una azienda. Faccio un esempio, ricordate Togni in Serie B? Quello fu ad esempio un contratto pesante, un investimento sbagliato".
I rapporti con D'Agostino: "Ho rapporti amichevoli con tutti coloro con i quali ho lavorato, da D'Agostino, Pizzarotti, lo stesso Taccone, Pugliese, la buonanima di Casillo. Ho sempre avuto rapporti positivi, non sono mai stato accusato di nulla".
La differenza tra la prima esperienza e quella dell'anno scorso in biancoverde: "Credo il momento storico diverso. Quando dissi, appena arrivato nel febbraio 2022, che la rosa che avevamo era la più forte mai avuta ad Avellino, era una affermazione vera. C'erano giocatori importanti, Silvestri ha vinto un campionato a Cesena, Dossena è in Serie A, Carriero è in B, diversi elementi che stanno facendo bene. Ho trovato meno pazienza nel costruire un progetto di quando arrivai nel 2012 sicuramente".
Differenza Taccone-D'Agostino: "Taccone ha saputo guardare oltre. Ha creduto subito in me, giovane dirigente che venivo dall'Aversa, forse solo lui ci credeva. Mi ha fatto crescere, mi ha dato carta bianca. Con D'Agostino magari si voleva tutto subito, magari anche a causa delle voci, il malcontento, ha voluto fare subito una sterzata. Ma il suo modus operandi è questo, lo accettiamo senza problemi. Ovvio, si voleva provare a salire subito in B, e ci sta, perchè una piazza come Avellino lo merita".
Investimenti e non aver vinto: "E' difficile spiegare questo, infatti mi dispiace davvero, per gli investimenti fatti dalla proprietà, la famiglia D'Agostino si meritata soddisfazioni. Ma D'Agostino è un presidente che può far solo che bene, non si risparmia, è troppo buono, è legato al territorio, una persona perbene. Può fare solo bene per l'Avellino calcio e non solo, anche a livello imprenditoriale con le sue aziende".
Contratto di Marconi: "Fu firmato un un biennale, è importante e oneroso sicuramente. Non ha dato quello che tutti si aspettavano. Ma torno a dire, le annate vanno contestualizzate, vedi Murano, Kanoute, Moretti, tanti altri. Purtroppo è difficile spiegarlo".
Scelte che non rifarebbe: “Non sono il tipo che ha rimpianti, se dovessi dire qualcosa, magari un po’ la gestione del ritiro a Mercogliano. Nulla contro la città, che è a me cara, ma su alcune gestioni ambientali, con il clima che divenne subito pesante”.
Su Patierno: “Svelo questo contatto avuto nell'estate 2022. Lo aveva avuto Taurino a Francavilla, fu chiamato anche in quell’anno, poi ci fu una richiesta davvero alta della Virtus Francavilla e decidemmo di andare su altri profili”.
Su Marconi: “C’era bisogno di una punta centrale, al mister (Rastelli) piaceva molto, noi gli portammo anche 4-5 profili, avevamo quasi chiuso per Distefano della Sampdoria che ora sta alla Ternana, poi si andò su Marconi perché era il nome che riscaldava i cuori dei tifosi”.
Problemi di spogliatoio: “No, l’unico problema fu la discontinuità. Veramente a volte nella vita, nelle attività individuali, ci sono dei misteri, che davvero non ti fanno dormire, come è accaduto nel girone di ritorno dell’anno scorso”.
Il 3-2 della Salernitana con il gol di Minala: “Eh niente cosa dire, che ci segnò al 97’ e perdemmo la partita”.
Sui playoff: “Penso che l'Avellino ce la possa fare, perché sta arrivando bene, sta trovando continuità, e credo che sia tra le favorite per vincere i playoff. Da tifoso mi auguro che si possa riuscire a centrare questo traguardo straordinario”.
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