In collegamento Skype con YSport, Vitalij Kutuzov ha ricordato la sua doppietta nel derby contro la Salernitana nel 2004 e la sua esperienza nell'Avellino di Zdenek Zeman: "E' un pezzo di storia questa partita, ogni anno mi chiamano cinque, sei giornalisti per raccontare quell'episodio. Con gli anni ho capito quanto fosse stata importante quella partita, in un campionato lunghissimo di Serie B: non avevo neppure il tempo di chiedere domenica con chi avremmo giocato. Ho un amico che vive ad Avellino e ha un ristorante, mentre il figlio tifa Salernitana e lui per un anno intero non mi ha salutato. Io pensavo: ho fatto solo il mio lavoro. Poi ho saputo che è stato preso in giro a scuola da tutti i suoi compagni, dopo la mia doppietta. Mi fa piacere essere rimasto nella memoria dei tifosi dell'Avellino, io cercavo di dare in campo tutto quello che avevo in corpo, ma purtroppo retrocedemmo a fine campionato. 

Dopo aver segnato il 2-1 alla Salernitana mi è arrivata addosso l'onda dei miei compagni addosso, a me che quasi mai ho esultato per un gol. Sono arrivati pure membri dello staff, raccattapalle, tutti. Ma ricordo anche altre belle partite, come il 3-2 contro il Pescara con due uomini in meno. Facevamo cose importanti, ma non riuscivamo a vincere. Forse mister Zeman non riuscì a trovare la quadratura. Ricordo anche il gol che segnai in casa del Genoa. Zeman? Pensavo fosse un serial killer per i suoi modi di farci allenare. Io lo soffrivo tanto, preparai pure le valigie per andare via dal ritiro, perché psicologicamente stavo male, ero solo in camera. Poi sono rimasto, grazie a Ferraresi, che ora fa l'allenatore ed è un mio grande amico. Mi diede una grande mano. E grazie a Zeman sono riuscito a farmi valere alla Sampdoria, per due stagioni in Serie A.

La sostituzione a Como sul 3-0 per noi? Sì ricordo che scartai più difensori e calciai sotto la traversa, ma un difensore mi spazzò via il pallone e Zeman mi sostituì, perché non avevo passato la palla. Arrivai ad Avellino dallo Sporting Lisbona di Ronaldo, Joao Pinto, Quaresma e un sacco di altri nazionali portoghesi. Il primo giorno in ritiro ci fece correre otto, nove chilometri, e alla fine camminavamo quasi. Avevo 180 battiti del cuore. Ricordo che in una partitella di allenamento tirai tre volte e non segnai neppure un gol e lui mi disse: Kutuzov, ma un gol lo fai o no? E io gli dissi: segno domenica. Al chè lui rispose: ma domenica stai in tribuna". 

Sezione: Copertina / Data: Gio 09 aprile 2020 alle 19:13
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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