Sono numeri impietosi quelli che inchiodano l'Avellino in questa stagione, una stagione senza dubbio deludente per quelle che erano le aspettative della vigilia. A prescindere da come finirà, la scelta di rivoluzionare la rosa in estate si è rivelata errata, una squadra che fino a due stagioni fa era nei primi quattro posti insieme a Ternana, Bari e Catanzaro: tutte le altre si sono rinforzate e a turno hanno vinto il campionato, l'Avellino ha deciso di ripartire quasi da zero, mandando via calciatori come Carriero, Silvestri, Kragl, Dossena, solo per citarne alcuni, che avrebbero potuto fare comodo in questa stagione. Tredici sconfitte in campionato, quattro in casa, 41 gol subiti, 39 segnati (per dire, il Catanzaro ne ha fatti 88), sono i numeri che inchiodano le scelte fatte dalla dirigenza in estate, e anche a gennaio. Il paradosso è che Catanzaro a parte, si tratta di un campionato talmente scadente che seppur con i suoi 42 punti, l'Avellino è ancora appeso a un filo ai playoff.

Lo scorso anno l'Avellino chiuse quarto con 64 punti, superato da un super Palermo solo nelle giornate finali; due anni prima chiuse terzo a pari punti con il Catanzaro secondo, a quota 68. Quest'anno, anche se l'Avellino le vincesse tutte da qui alla fine (ipotesi peraltro poco credibile), potrebbe arrivare a 57, molto sotto le ultime due stagioni targate D'Agostino, evidenziando un grafico in netta discesa nel corso degli anni.

Ma soprattutto la consapevolezza che, visti gli ultimi tre campionati, per salire direttamente in B bisogna collezionare almeno 75 punti: la Ternana nel 2020/21 ne fece ben 90, il Bari lo scorso anno 75, il Catanzaro quest'anno è a quota 86 e potrebbe facilmente superare quota 90. Si tratta di andamenti record, certo, ma anche volendo prendere a riferimento i 75 più 'umani' del Bari dello scorso anno, l'Avellino è circa a metà strada. Difficile con questa ossatura pensare di poter fare il doppio dei punti il prossimo anno. Senza considerare i tanti calciatori mandati via in prestito a gennaio, mettendo temporaneamente la polvere sotto il tappeto con un 'ci pensiamo poi', e che torneranno alla base il 30 giugno. Si prospetta un'altra estate di rivoluzioni, di calciatori con la valigia pronta, e un'altra stagione di incognite.

Sezione: Copertina / Data: Lun 20 marzo 2023 alle 12:15
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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