Conferenza stampa di presentazione di Ignacio Varela in casa Avellino dal ritiro di Palena. 
Queste le parole dell'attaccante: "Innanzitutto grazie per il benvenuto. Mi è capitato di giocare due volte contro l'Avellino in Serie B. E' sempre stato un contesto bellissimo, stadio pieno, lo ricordo quando giocavo nel Palermo. Poi sono tornato con l'Ascoli, anche in B, ed erano partite belle. Da avversario la ricordo come una piazza bella, calda, come piace a noi sudamericani. Il calore della piazza mi ha convinto a venire qui. Mi ha chiamato il direttore Perinetti e mi ha convinto a venire in biancoverde". 
Sulle caratteristiche: "Io ho fatto un po' tutto. Negli ultimi anni a Cittadella giocavamo ugualmente, nel 4-3-1-2, facevo il trequartista. Alcune volte in casa giocavo anche da mezz'ala. Mister Rastelli mi sta provando trequartista, ma va bene tutto, l'importante è dare un contributo alla squadra". 
Su Rastelli: "Il mister e lo staff è molto carico, come ognuno di noi, che vuole un riscatto. Siamo consapevoli di dover fare le cose per bene. Da questo punto di vista vedo il mister e lo staff molto preparati". 
Il dualismo con D'Amico: "Non sento rivalità con lui, io non ho un ruolo fisso, poi sarà il mister a scegliere dove metterci e schierarci. D'Amico è un ragazzo che può dare una grossa mano". 
Rifiutate offerte dall'Argentina: "Sì la verità è che già avevo giocato con le due squadre importanti in Argentina e giocare la Copa Libertadores è sempre bello. Però appena ha chiamato Perinetti, mi ha spiegato il progetto ambizioso, vedo Avellino come una piazza molto calda, sudamericana e mi dà una grossa spinta. Giocare sotto pressione ci può dare una spinta ulteriore". 
Sull'obiettivo: "Certamente c'è tanta ambizione, c'è il giusto mix tra senatori e giovani e c'è la consapevolezza di dover far bene". 
Qualche compagno che lo ha impressionato: "Diversi, in particolare Sonny D'Angelo, che ha delle caratteristiche tecniche importanti". 
Sull'idolo: "Per noi argentini è Maradona, poi siamo ad Avellino, vicino Napoli, quindi vale ancora di più". 
Eterno bambino: "Io cerco di curarmi molto, mangiare bene. Nel calcio ci sono più atleti che calciatori. Cerco di andare a tremila". 
Sugli avversari: "E' un girone difficile, con piazze forti come Catania, Benevento. Ma dobbiamo pensare a noi stessi, essere 11 lupi, essere un grande lupo". 
Su Michele Fini: "L'ho sentito, ho lavorato con lui in Uruguay, mi ha scritto, ha detto che arrivo in una grande piazza. Mi ha fatto piacere sentirlo".

A seguire la conferenza integrale

La conferenza integrale
Sezione: Copertina / Data: Mar 25 luglio 2023 alle 12:20
Autore: Marco Costanza
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