Se c’è un attaccante che ha fatto la storia delle serie inferiori campane quello è senza ombra di dubbio Gigi Castaldo, a cui sono particolarmente legati anche tutti i tifosi dell’Avellino. Certo, non è di sicuro il tipo di giocatore che balza all’onore delle cronache nazionali, ma gli appassionati di statistiche, che puntano spesso con i bonus casino migliori, lo conoscono molto bene.

I bomber di categoria: uno status quasi di vip

Non c’è dubbio che quando si parla di Luigi Castaldo qualsiasi tifoso dell’Avellino è sempre un po’ in fermento. Il miglior marcatore di tutti i tempi dei “Lupi” è rimasto però nel cuore non solo della compagine biancoverde, dal momento che ha scritto pagine di storia importanti proprio per tutto il calcio campano.

Ad esempio, Castaldo, nel corso della sua carriera, si può fregiare anche del titolo di secondo miglior marcatore di tutti i tempi della Juve Stabia. Probabilmente, il fatto di poter ammirare e vedere sempre più partite in televisione, comprese quelle relative alle serie minori, ha di fatto un pochino minimizzato il fascino e il romanticismo legati al bomber di categoria.

Eppure, tra gli attaccanti di provincia, Castaldo entra di sicuro nella Hall of Fame, anche se molto probabilmente non raggiungerà mai i livelli di fama e di “mito” di alcuni predecessori del calibro di Corona oppure Dario Hubner. Il buon Gigi, ad esempio, non ha mai calcato un campo nella massima serie italiana, così come nelle interviste si è sempre dimostrato molto equilibrato. Nessuna dichiarazione altisonante che possa fare il giro dei social, ma solo il minimo sindacale.

Attualmente Castaldo milita nella Paganese, ma nonostante il passare del tempo, è facilmente riconoscibile dal punto di vista fisico. Naso pronunciato, braccia particolarmente lunghe, una fisicità molto asciutta. E anche le esultanze non sono mai passate inosservate. Il mulinello che ha caratterizzato le sue esperienze a Nocera ed Avellino, facendo chiari segnali ai compagni di allontanarsi dato che voleva abbracciare un suo compagno in panchina o semplicemente per via del fatto che aveva deciso di dedicare quella rete a qualche componente della sua famiglia presente in tribuna.

Un legame forte con la famiglia

Quella con la sua famiglia è un legame estremamente saldo, che si può notare non solamente dalle esultanze, ma pure anche dalle scelte che Castaldo ha fatto nel corso della sua carriera. Un ben noto talent scout campano, Francesco Maglione, ha svelato come Castaldo mettesse al centro della sua carriera non l’ambizione, quanto piuttosto la sua famiglia. Anche l’esperienza appena diciottenne all’Ancona, che avrebbe potuto senz’altro aprirgli prospettive di più alto livello, finì in breve tempo, perché aveva una grande nostalgia della sua famiglia e scelse i suoi affetti, tornando a casa.

Senza ombra di dubbio, questa scelta gli ha precluso la possibilità forse di esordire nella massima serie italiana. Non solo, dal momento che nel 2015, solamente una traversa si è messa di mezzo rispetto al suo sogno di debuttare nella massima serie. La semifinale playoff del campionato cadetto vede l’Avellino di Castaldo impegnato sul campo del Bologna. I “Lupi” sono in vantaggio 3-2 sui padroni di casa, ma serve un’altra rete per ribaltare completamente la situazione.

I secondi finali sono avvincenti, ma anche drammatici, dal punto di vista sportivo. Una spizzata di testa libera in mezzo all’area Castaldo, il bomber di provincia. Il movimento è il suo marchio di fabbrica: stop con il petto e poi tiro al volo. Un’esecuzione meravigliosa a dir poco, ma è addirittura troppo perfetta, dato che colpisce in pieno la traversa. L’Avellino abbandona i suoi sogni di arrivare in serie A e il Bologna può esultare e passa il turno.

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Dom 05 giugno 2022 alle 05:06
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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