Non finiscono i guai per il Brescia: dopo la penalizzazione e la mancata iscrizione in C, con la rinuncia anche al ricorso presso il TFN, sono partite una serie di indagini attorno alla squadra lombarda che coinvolgono un totale di 25 soggetti, 11 persone fisiche e 14 giuridiche. L'accusa è quella di riciclaggio e reati tributari collegati alla commercializzazione di crediti inesistenti, in pratica la costruzione di una rete che permettesse a diversi imprenditori di beneficiare di crediti Iva inesistenti per un totale di 4 milioni di euro. Le indagini, secondo Il Giornale, si stanno concentrando nelle province di Brescia, Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma, Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto. Indagato anche il presidente Massimo Cellino.

Le Fiamme Gialle - scrive il quotidiano - hanno ricostruito che gli "indagati, avvalendosi di società fiscalmente inadempienti, prive di sedi operative e rappresentate da soggetti gravati da numerosi precedenti di polizia in materia di reati fiscali, avrebbero generato crediti fiscali fittizi per un importo quantificato, allo stato, in oltre quattro milioni di euro". Crediti che sarebbero stati successivamente ceduti, tramite una ulteriore società "veicolo" a diverse persone giuridiche, tra le quali il Brescia Calcio S.p.A., al fine di consentire un abbattimento del carico fiscale e contributivo" .

Sezione: Le altre di B / Data: Mer 11 giugno 2025 alle 14:40
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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