"Rastelli traditore, il Cagliari ci soffia i nostri obiettivi, quest'anno pensiamo alla salvezza". Sono le chiacchiere da bar che ognuno di noi ha udito con un pizzico di fastidio, sicuramente, nell'ultimo mese, in cui a onor del vero ad Avellino c'è stato un po' di rumore. Rumore acquietato prontamente dalla dirigenza biancoverde rappresentata, per chi lo avesse dimenticato anche solo per un secondo, dal presidente Walter Taccone, il direttore generale Massimiliano Taccone il direttore sportivo Enzo De Vito. Tenete bene a mente questi nomi, perché sono quelli che rappresentano il recente e soddisfacente passato dell'Avellino, il presente e soprattutto il futuro. Come si fa a costruire una squadra competitiva cambiando ogni anno circa quindici giocatori? Semplice. Con l'organizzazione. Con il sapere di calcio e con l'umiltà che da sempre contraddistingue la dirigenza avellinese. Andiamo con calma, qualcuno potrebbe pensare che "l'euforia del colpo Tavano" sta cominciando ad avere i suoi frutti. Invece no, nego. Perché il reparto centrale di difesa è stato messo a punto già dagli inizi di giugno, perché si fa di tutto per trattenere, nel limite del possibile, i gioiellini che ci sono in squadra. La filosofia, signori miei, è impeccabile e probabilmente poche società riescono a ragionare in questo modo facendo quadrare il bilancio e raccogliendo i frutti anche in campo. Ricordiamolo, l'Avellino ha sfiorato la Serie A, anzi, meritava la Serie A. E pensare che il calciomercato non è neanche ufficialmente iniziato. 

La rosa è quasi al completo. Bisogna puntellare le fasce e la mediana con un paio di uomini, magari d'ordine. Non facciamo nomi, questo articolo non è per vendere fumo e far venir fuori trattative che magari non sono neanche mai passate per la testa dell'ottimo De Vito. Ma soffermiamoci un secondo sull'imminente ingaggio di Tavano. Vi prego, niente scetticismo. L'età conta fino ad un certo punto. Vi fidate della dirigenza? Ok, allora è il colpo perfetto. Sì, perché se il 36enne casertano non avesse mostrato la voglia giusta non si sarebbe giunti a un accordo. Prima uomini e poi calciatori. Lo ricordate, sì? Perfetto, andiamo avanti. Tavano, dicevamo. Un giocatore a cui non bisogna insegnare niente e che solamente due stagioni fa realizzava 22 gol in Serie B a 34 anni, quindi, di cosa vogliamo parlare? Solo dell'abilità del club di convincere un giocatore che sicuramente aveva ancora il suo briciolo di mercato. Con Trotta o con chiunque esso sia, formerà una coppia di lusso per la categoria, in attesa di capire se e quando Castaldo dovrà scontare la squalifica relativa al caso Nocerina. Ora però tocca ai tifosi: abbonamenti, abbonamenti e ancora abbonamenti. La squadra avrà bisogno costante di sentire il calore del pubblico e perché no, anche il patron. Perché gli sforzi poi vanno anche premiati. Niente è dovuto. Per il momento godiamoci quanto di buono l'Avellino sta facendo continuando a volare bassi, perché chi va troppo in alto rischia di soffrire di vertigini. 

 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 giugno 2015 alle 10:13
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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