Avete presente quando si è a un bivio? Bisogna scegliere: destra o sinistra. Attenzione, perchè quella scelta può compromettere un bel pezzo di futuro. L'Avellino a Vicenza non ha sicuramente scelto di perdere, ma il "Menti" rappresentava un vero bivio. Continuare la cavalcata verso il secondo posto oppure conservare la migliore posizione possibile per i playoff. A questo punto diventa difficile pensare alla promozione diretta, in virtù anche della trasferta di Bologna che si dovrà affrontare alla 40^ giornata. In Veneto si è vista una gara dall'intensità pazzesca. Poco calcio, magari più calci. Una ragnatela a centrocampo formata da entrambe le formazioni, timorose inizialmente, spavalde poi, ma che non hanno regalato affatto uno bello spettacolo. Basta guardare le statistiche: un solo tiro in porta per i padroni di casa, proprio quello di Cocco, che prima dà una spintarella all'ingenuo Chiosa e poi trafigge Gomis senza pietà, di sinistro. All'andata, invece, di destro al volo. Poco cambia. Tanto i sei punti il Vicenza li ha conquistati sulla pelle dell'Avellino. Sul piano del carattere, dell'agonismo e della determinazione è stato un bel vedere. Perchè i biancoverdi, stasera più verdi che bianchi, ci hanno messo il cuore, ma non è bastato. Il calcio è questo, non sempre vince chi gioca meglio o chi calcia maggiormente in porta. Serve cinismo. Ed è quello che manca agli irpini dall'inizio del campionato. Una delle poche pecche di questo gruppo sempre eccezionale, per carità. Un peccato, però, vedersi allontanare il terzo posto, probabilmente anche il secondo, di altre lunghezze.

Ci sarà chi ora continuerà ad essere ottimista, e va anche bene, anzi, deve essere così. Perchè tanto sognare non costa nulla, ma a volte la realtà, accettare la realtà, rende meno amaro quello che viene dopo. Il piazzamento playoff resta pur sempre un grande traguardo, perchè è solamente una porta secondaria nella quale sperare per qualcosa di grande, unico. L'Avellino può sempre e comunque farcela. Niente di compromesso, Vicenza non era decisiva, no, ma era importante. Importante per molti fattori: la classifica, lo scontro diretto, il morale. Eh sì, perchè la sconfitta di stasera può regalare consapevolezza nei propri mezzi, ma anche una delusione difficile da digerire. Inutile commentare la prestazione dei singoli perchè in una serata in cui ti va tutto male è ovvio che qualcosa non ha funzionato per il verso giusto. Gigi Castaldo lo sa. Da lui dipendono molto le sorti dell'Avellino e la striscia di gare senza reti si allunga. Magari le sta conservando per il forcing finale. Restano, dunque, sette partite, 21 punti a disposizione. Fate un po' voi.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 10 aprile 2015 alle 23:05
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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