"E' un peccato per quelle promesse, oneste ma grosse". Eh, la sapeva lunga Luciano Ligabue in "L'amore conta". Vi chiederete perché i miei editoriali comincino sempre con delle canzoni, posso rischiare di diventare monotono. Ma non è di certo colpa mia se alcune frasi sono proprio azzeccate. E' un peccato se qualcuno promette e ha il cattivo vizio di parlare troppo. Attaccanti da venti gol, attaccanti di Serie A. Oppure "andiamo in Serie A, io sto andando venite con me". Salvo poi rimangiarsi tutto qualche tempo dopo. Avellino non lo merita, come non merita le ultime prestazioni della squadra. E' un peccato, diciamoci la verità, che mister Tesser venga accusato di cose probabilmente vere al 10%, quando poi l'allenatore può lavorare con la merce che ha. E il giudizio lo lascio a voi. E' stata una settimana infelice, non me ne vogliate. Alcune uscite non vanno proprio bene. E' un mio personalissimo pensiero, conta perciò quanto la forchetta nel brodo. Però il presidente stavolta si è proprio superato. Non si può "minacciare" di mandare via l'allenatore in caso di mancati playoff, quando poi va via Trotta e non arriva nessuno all'altezza. Arriva Joao Silva che con tutto il rispetto per il giocatore, non è, appunto, Trotta. E infatti gioca poco e infatti sta in panchina. Sulla stessa panchina sulla quale siede Migliorini, arrivato come un mostro sacro della difesa e puntualmente non schierato perché non convince il tecnico. E poi, lo ripeto come un paio di settimane fa: bisognava intervenire severamente in difesa. Fa acqua e si subisce gol sistematicamente in ogni partita. Lo dicono i numeri, non lo dico certamente io.

Ecco, allora, presidente, quando si dice che è stata allestita una grande squadra per giocarsi i playoff, magari contiamo fino a dieci. Se davvero i playoff erano l'obiettivo primario come si vocifera, qualcuno doveva restare oppure quel qualcuno doveva essere sostituito molto meglio. Non è un processo, nè una accusa. E' solo un punto di vista, a mente fredda, dopo una sconfitta che brucia. Come quella di Brescia tra l'altro. I fischi dei tifosi a fine partita probabilmente danno ragione a quei pochissimi che condividono il mio pensiero. Siamo in difficoltà, inutile negarlo. E i panni sporchi certe volte bisognerebbe lavarli in casa propria. Senza farli vedere agli altri. Perché si rischia un effetto boomerang. E il boomerang quando ritorna, fa male. Comunque, sempre un grandissimo ringraziamento a chi ci consente di giocare in Serie B, in questo miracolo sportivo vero e proprio.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 05 marzo 2016 alle 20:32
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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