E adesso l'Avellino farebbe bene a preoccuparsi: a tre giornate dal termine del campionato, con le altre pretendenti alla salvezza che continuano ad accelerare per tentare l'allungo decisivo per tirarsi fuori dalle zone pericolose, i biancoverdi continuano a stentare e a perdere punti, e ora la zona play-out è a -1. Inutile sperare in un'eventuale restituzione di tutti o parte dei 3 punti di penalizzazione, l'Avellino deve salvarsi facendo i conti con l'eventuale classifica che vede la zona rossa pericolosamente vicina. A preoccupare maggiormente è l'atteggiamento della squadra nelle ultime tre partite, a partire da pareggio col Cesena, accolto sì positivamente ma quando si vedono calciatori che a 5' dalla fine, non ancora neanche in recupero quindi, cercare la bandierina come ad accontentarsi del pareggio, si capisce già la mentalità di una squadra che, in questa fase, bada soprattutto a difendersi e a non prenderle che ad offendere.

Lo si è visto chiaramente ad Ascoli, dove l'Avellino ha praticamente subìto dal primo all'ultimo minuto senza mai riuscire ad accennare una reazione, lo si è visto anche a Benevento, dove il dato del possesso palla del primo tempo parlava chiaro: 63% possesso palla sannita, 37% biancoverde, nessun tiro in porta per gli irpini. Un atteggiamento troppo rinunciatario della squadra di Novellino che abbiamo già in passato denunciato ma che ora sarebbe bene cominciare a sottolineare, prima che sia troppo tardi.

Abbiamo tante volte elogiato lo spirito e la combattività del tecnico di Montemarano, anche nel derby espulso per l'ennesima volta per troppa foga, ma ultimamente la sua squadra non interpreta allo stesso modo questo atteggiamento come prima. E' vero che il suo dettame è innanzitutto quello di limitare l'avversario e che il credo di Novellino passa in primis dalla difesa, ma una squadra che ha bisogno di salvarsi deve far punti, non può giocare ogni partita sulla difensiva e sperare sempre nella sortita in contropiede. Capirei se l'Avellino fosse già salvo e quindi qualche punticino qua e là potrebbero essere utili per cementare la posizione, ma con almeno 4 punti da conquistare la squadra deve giocare per vincere, non per non prenderle. Invece non ci riesce da tre turni, e i prossimi due incontri dicono Bari in casa e Salernitana ancora fuori, prima del Latina in casa. Sarebbe un grave errore attendere l'ultima giornata per strappare ai laziali, probabilmente già retrocessi, i tre punti salvezza, troppo rischioso giocarsi tutto in 90 minuti senza possibilità di replica.

L'Avellino ha bisogno di darsi una svegliata, in tutti i sensi. A livello di gioco, di atteggiamento, di grinta in campo. A Benevento la reazione c'è sì stata, ma troppo tardi, con i padroni di casa già in vantaggio di due reti e tutti dietro a difendere un risultato rassicurante. Ma per 60 minuti i tifosi dell'Avellino hanno dovuto subire passivamente l'iniziativa giallorossa. Troppo poco e umiliante per una squadra che ora vede il baratro a un passo. Il tempo per tirarsi fuori c'è ancora, ma i match point cominciano a scarseggiare.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 maggio 2017 alle 15:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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