Tre come i gol segnati contro l'Ascoli, prima "goleada" della stagione, se consideriamo che nell'ultimo match al Partenio anche il Brescia ne aveva fatti 3 terminando in parità. Tre come i punti, che l'Avellino non assaporava da tanto, troppo tempo; da quella vittoria tanto fondamentale quanto incerta ottenuta contro il Modena 45 giorni fa, giocando male ma restando cinico. Ecco contro l'Ascoli finalmente si è assistito a un ritorno alla vittoria convincente e netto. Risultato mai in discussione a parte i primi 35 minuti in cui la partita, forse per l'importanza della posta in palio, è rimasta bloccata con poche occasioni da ambo le parti. Il gol, quasi inatteso, di Mokulu da calcio d'angolo (sta diventando una specialità in casa Avellino) è stato il break che ha sbloccato partita e testa: da quel momento in poi l'Avellino è andato sempre più in scioltezza, convinto dei propri mezzi.

Come convinto dei propri mezzi è forse diventato anche Tavano, che poco dopo il compagno belga ha trovato finalmente la prima rete in campionato, scrollandosi di dosso tutte le paure e le incertezze. Da quel momento è iniziato il suo match nel match, con l'ex Empoli a cercare la conclusione ogni qualvolta vedeva la porta, aiutato anche dal risultato perché in qualche circostanza sarebbe stato più saggio servire un compagno più libero. Ma ci sta, la speranza è che ora, come continua a dire Tesser, cominci a giocare più rilassato e da "Tavano", uno che i gol li ha sempre segnati. La rete di Gavazzi a inizio ripresa è stato il sugello alla partita e il giusto coronamento per un giocatore che sta diventando sempre più importante nel centrocampo biancoverde, come lo sono ormai Arini e Jidayi. Non un caso visto che in una squadra non contano solo i reparti più "appariscenti", ovvero difesa e attacco, ma la zona nevralgica è probabilmente quella più delicata e fondamentale negli equilibri di una squadra. Oggi l'Avellino ha avuto equilibrio e cinismo, il calcio si sa è fatto di episodi e l'Avellino ha girato a proprio favore quelli capitatigli, finalmente senza sbavature e senza incertezze.

Ora anche la classifica comincia a respirare, sebbene si resti impantanati nella zona bassa, ma almeno si è rientrati nel gruppone che galleggia subito sotto la metà classifica con i playoff distanti clamorosamente solo 4 punti. Lungi da noi pensare ai playoff in questa fase, ci mancherebbe: il paragone serve solo a dimostrare quanto sia livellato questo campionato e come, nonostante i tanti punti persi, l'Avellino sia ancora lì a giocarsi intatte tutte le sue carte da qui alla fine di un campionato lunghissimo.

Tempo ce n'è per rimettersi in carreggiata, intanto è arrivata una bella iniezione di fiducia, con il quarto risultato utile consecutivo: quattro partite in crescendo passando dai preziosi pareggi di Livorno e Spezia, dal rammarico del 3-3 con il Brescia fino al 3-0 con l'Ascoli. Che sia l'inizio di una pronta scalata? Terni, tra solo 4 giorni, sarà il primo esame di maturità di un ritrovato Avellino.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 27 ottobre 2015 alle 22:31
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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