C’è grande attesa per l’Avellino in vista del big match di venerdì sera al Castellani. Di fronte due squadre simili per compattezza, consistenza e forza nel reparto d’attacco. Una partita di riscatto oppure di missione possibile o impossibile per l’Avellino di Rastelli? “Affrontiamo una delle squadre più forti del campionato. Secondo me, - esordisce Gigi Castaldo nel corso della conferenza stampa - è possibile tornare da Empoli con un risultato positivo perché siamo in debito visto che ci mancano tanti punti. Vogliamo questa vittoria che manca ancora nel 2014. Massimo rispetto per i toscani che sono molto forti, ma andremo al Castellani senza paura per giocarcela a viso aperto. L’Empoli insieme al Palermo è la squadra favorita per la promozione diretta”.

Nelle ultime partite si sono perse 9 punti. Qual è il sentimento che prevale nello spogliatoio: “Subito dopo la partita c’è una forte rabbia. Poi subentra la consapevolezza che il calcio è questo e siamo sicuri che prima o poi arriverà qualche punto anche quando non giocheremo bene. Mancano 6 punti – continua l’attaccante biancoverde - perché anche a Terni abbiamo disputato una grande partita. Abbiamo 41 punti in classifica, non vogliamo certo fermarci. Dimentichiamoci della gara di Pescara, l’importante è che si è visto un Avellino in salute che gioca contro tutti”.

Nelle ultime gare l’Avellino però subisce troppo negli ultimi 10 minuti regolamentari: “Credo che sia un caso. Qualcuno pensa che ci sia poca attenzione per tutti i 90’, ma io credo che sia solo un caso perché soprattutto su un campo impraticabile come quello di sabato si arrivi alla fine stanchi”.

Ciano cosa ha cambiato per la coppia Galabinov-Castaldo: “Giocare a due o con il trequartista non cambia assolutamente niente. L’importante che ci sia sacrificio e collaborazione. Poi si può giocare in tanti modi, alla fine sono solo numeri. Galabinov e Ciano sono due giocatori diversi. Il primo è fisico, mentre il secondo è una seconda punta. Penso che non cambia niente in attacco perché siamo tutti importanti compreso Soncin e Biancolino”.

E’ la prima crisi di risultati in questo biennio. Si è visto una piazza diversa: “L’anno scorso i tifosi facevano più drammi. Quest’anno sono maturati tanto perché hanno visto che è solo causa di sfortuna. Non c’è crisi di prestazione”.

 

Sezione: Copertina / Data: Mar 04 marzo 2014 alle 12:15
Autore: Redazione Web
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