Il Corriere dello Sport oggi in edicola ha ascoltati diversi pareri dei dirigenti del campionato di C sullo stop e la questione stipendi. Tra questi anche il presidente Angelo D'Agostino, che spiega: "Dopo la riunione con tutti i presidenti dell'altro giorno si è rafforzato in me un concetto, e cioè che la salute va salvaguardata prima di tutto, quella dei calciatori e di tutta la forza lavoro che gira attorno a una partita o una settimana di allenamenti. Se gli organi preposti ci diranno che si può tornare a giocare, noi siamo pronti. Ma ci vuole un sistema di tutela economico/finanziaria per i club che in caso di ripresa andrebbero incontro ad alti costi, non ultimi quelli sanitari tra test e accorgimenti vari a fronte di entrate pressoché nulle vista l'assenza di pubblico. 

Naturalmente anche i calciatori devono rientrare in questo discorso, un ammortizzatore, come può essere la cassa integrazione, ci permetterebbe di respirare in un momento come questo. Se non ci sono le risorse per coprire i 4 mesi di stipendi, ci si può venire incontro. Ma è impensabile che tutto il peso economico gravi sul proprietario di un'azienda o un club. Capisco che i calciatori di C sono lontani dalle cifre faraoniche che si sentono in serie A ed è giusto che anche loro accedano a delle forme di tutela per mantenere e rispettive famiglie".

Sezione: Copertina / Data: Ven 10 aprile 2020 alle 10:50
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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