Il punto conquistato contro il Carpi dà morale e risulta utile per rimanere incollati al treno delle squadre che si contenderanno i play off. Massimo Rastelli può sorridere perchè ha ritrovato un super Seculin tra i pali e chi nell’ultimo periodo non era al 100%, anche se c’è ancora qualcuno in campo in netto calo rispetto alla prima parte del campionato: «E’ perfettamente vero. Però bisogna considerare che questi ragazzi stanno portando sulle proprie spalle un campionato lunghissimo. Tutto sommato qualche osservazione che tutti noi facciamo la dovremmo chiedere al mister. Ad esempio, come mai abbiamo sette giocatori a centrocampo e giocano sempre gli stessi tre. Ma siccome lui governa benissimo questo timone, è chiaro che tolte le gare contro il Palermo e il Cesena, tutte le altre saranno alla nostra portata per cui il tecnico avrà la possibilità di fare qualche cambio per far tirare un po’ di fiato a qualcuno che ha portato la carretta avanti per tantissime partite. Tutto questo mi lascia ben sperare per il prosieguo del campionato perché credo, senza voler fare il tecnico, che la qualità dei calciatori che abbiamo al centro del campo è abbastanza omogenea - lo dichiara il presidente Walter Taccone intervenuto telefonicamente durante la trasmissione sportiva Martedì Sport  -. Abbiamo delle punte che sono delle piccole punte di diamante, però è altrettanto vero che quando esce un giocatore ed entro un altro, la qualità del gioco ritengo che possa mantenersi su livelli elevati. Questo mi fa sperare bene perché siamo una delle poche squadre che ha un centrocampo con una certa consistenza avallato anche dal fatto che fa gol, vedi il gol di questa sera di Arini che sale a quota cinque in campionato. Mariano (Arini, ndr) è un centrocampista di qualità e quantità. Non sono affatto ridimensionato da questa partita nonostante sia importante. È vero che il Carpi ha premuto cercando di fare qualche gol con dei cross e con azioni poche pericolose. Hanno avuto un paio di occasioni sottoporta dove Seculin è stato bravissimo a sventarle. È vero abbiamo sofferto un po’, ma tutto sommato con un uomo in meno ci sta. Ai miei tifosi devo dire di stare tranquilli e sereni perché la squadra è viva e combattiva. Ancora una volta ha tirato fuori tutte le caratteristiche di una grande squadra cioè di saper soffrire al momento opportuno e di colpire quando è stato necessario. Sono abbastanza soddisfatto di questa partita».

Gli acquisti delle squadre che si sono rinforzati a gennaio non hanno cambiato molto le sorti delle formazioni. All’Avellino però sarebbe servito un giocatore come Zito: «Non è stato un problema economico. Non ce l’hanno voluto dare volutamente per non irrobustire l’Avellino. Abbiamo proposto al calciatore, al procuratore e alla società un ingaggio che forse era il più alto di quelli che abbiamo.  L’Avellino con un giocatore come Zito sulla fascia arrivava nei primi due posti della classifica. Tornando al discorso dell’attaccante chi si sarebbe sognato di togliere dal campo Castaldo o Galabinov al di là dell’attaccante che sarebbe arrivato. Abbiamo preso un giocatore che ci ha consentito al momento opportuno di cambiare modulo: Ciano, che sta giocando benissimo ed è un giocatore di qualità. Quindi la società si è messa in maniera estremamente oculata e siamo andati a cercare le persone che avessero potuto irrobustire l’organico e non rompere questo giocattolo che si è saputo così sapientemente costruire».

Sugli errori arbitrali: «Ricordate che non possiamo schierarci apertamente contro una casta. Perché l’organizzazione arbitrale è una vera e propria casta. Se ci si mette in disaccordo e si cominciano a creare problemi alzando la voce in maniera sgarbata, questi signori sono capaci di condannarti ogni sabato o ad ogni partita. Per cui l’unica arma è stata quella di presentare un dossier al Presidente Abodi, ma più di questo non posso fare. Venerdì avrò un aggiornamento e spero di trovare non solo il presidente Abodi, ma anche il designatore degli arbitri, al quale in modo garbato chiederò di poter recuperare Arini, anche se i regolamenti non lo consentono. I nostri tifosi devono capire che non è cattiva fede. Sono proprio poco preparati. Se posso dire una parola dialettale “abbiamo degli arbitri scarsi” che non sono in condizione di poter arbitrare partite con difficoltà. Dobbiamo cercare di mettere in evidenza gli errori per fare in modo che non passano compensazioni, ma è necessario giocare le partite ad armi pari».

L’Avellino è tornato in zona play off. Sabato sarà di scena al Partenio-Lombardi, il Cittadella, squadra che lotta per evitare la retrocessione. I lupi saranno chiamati ad un’altra battaglia: «Verranno con il dente avvelenato visto che stasera hanno perso, ma noi siamo ben più avvelenati di loro. Cercheremo di rendergli pan per focaccia. Sarà una bella battaglia dove spero di vedere il gran pubblico e spero che i ragazzi possano farci divertire e possano farci tornare il sorriso sulle labbra perché ce lo meritiamo per tutto si sta facendo».

 

Sezione: Copertina / Data: Mer 26 marzo 2014 alle 10:57
Autore: Redazione Web
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