In virtù delle sue devastanti sgroppate seminanti il panico sui malcapitati avversari sull’out destro e in virtù dei suoi “cioccolatini” (tra i numerosi quelli sulla testa di Biancolino per l’1-0 al Catanzaro nella gara d'andata e l’1-0 alla Nocerina), Davide Zappacosta è rientrato a pieno titolo tra i protagonisti della promozione che ha riportato i lupi in B. Ora, a 110 giorni dal trionfo di Catanzaro, il "Toro di Sora" si candida a guadagnarsi un ruolo di primo piano nello scacchiere biancoverde, anche alla luce del 3-5-2 varato da mister Rastelli che va inevitabilmente a favorire le qualità di esterno più che di terzino di Zappacosta. Ma il merito della pregevole rete del raddoppio che ha annichilito la reazione del Novara è tutto da ascrivere all’esterno ciociaro che con quell’eurogol si è guadagnato non soltanto le copertine delle trasmissioni sportive nazionali e titoli sui giornali ma anche apprezzamenti ed elogi degli addetti ai lavori, molti dei quali non hanno avuto remore nel convergere sull’accostamento al pendolino Cafu. Paragone condiviso anche da mister Bucaro che ne ha sottolineato però la grande umiltà. E raggiunto dai microfoni de Il Mattino, Davide accetta e ringrazia i suoi estimatori ma rivela come sia un altro e per caratteristiche esclusivamente morali il calciatore a cui si ispira: “Sono onorato del soprannome Cafu, anche se il mio idolo è Pavel Nedved: giochiamo in due ruoli diversi ma l’ho sempre ammirato per umiltà, sacrificio messo a disposizione della squadra e talento puro, che ha espresso anche nel momento in cui era sul viale del tramonto”. Grazie anche alla sua rete, sabato i lupi hanno sfatato il tabù del vincente esordio in cadetteria che si protraeva da 18 anni nonché quello del debutto tra le mura amiche con i tre punti che durava invece da 23 anni. Un successo sicuramente importante ma dall’alto della sua umiltà, Zappacosta evidenzia come la “salita” sia ancora ripida ed irta di ostacoli: “Se c’è una cosa che abbiamo imparato è che non dobbiamo fare voli pindarici, altrimenti rischiamo di farci male. Questa stagione si presenta lunga e insidiosa. Noi dobbiamo puntare dritti alla salvezza, poi penseremo a divertirci e far divertire il nostro fantastico pubblico. Le difficoltà non ci spaventano comunque in quanto siamo un gruppo unito che sabato ha dato la prima dimostrazione di non temer la categoria, facendoci trovare sin dall’inizio pronti, convinti ed aggressivi. Il merito è prima di tutto di mister Rastelli che ci sta guidando con grande convinzione, senza fare differenze ma stimolandoci a tirare fuori il meglio”.

Sezione: Copertina / Data: Mar 27 agosto 2013 alle 13:30
Autore: Angelo De Rogatis
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