Quando si parla di Avellino-Foggia non si può non pensare alla finale di ritorno dei playoff del 2007. A guidare l'Avellino c'era Vavassori, ma chi condusse i biancoverdi per quasi tutto il campionato fu Giuseppe Galderisi, esonerato dopo la sconfitta a Cava de Tirreni.

Intervistato da Il Mattino, Galderisi rivela: «Sulla panchina del Foggia avrei potuto esserci io. Sono stato contattato dopo le dimissioni di Gallo, ma poi non se ne è fatto nulla. Sono convinto che quella con l’Avellino sarà una partita molto bella e combattuta.

Avellino e Foggia sono due piazze importanti, divise da una profonda rivalità ma accomunate da una passione travolgente, da una tradizione e un blasone di tutto rispetto, con tifoserie in grado di trasmettere alle squadre che le rappresentano un’energia pazzesca. È evidente che è un match importante. L’Avellino deve tornare a far punti, veleggiare verso una continuità di risultati positivi e non negativi, il Foggia confermarsi superando un duro banco di prova.

Con l’Avellino nella stagione 2006/2007 battemmo tutti i record, giocavamo un calcio fantastico in uno stadio sempre pieno perché la gente era innamorata della squadra. È stato un momento fantastico a prescindere da come è andata a finire. Dopo essere stato sollevato dall’incarico ho continuato a seguire il mio Avellino. Ho visto la finale playoff a casa da solo. Non nascondo di aver pianto quando Rivaldo ha portato la finale ai supplementari, quando Biancolino ed Evacuo hanno messo la firma sulla promozione in Serie B. Ero talmente felice di aver costruito qualcosa importante che non ressi all’emozione ricordando da dove eravamo partiti, il ritiro iniziato con appena 6 giocatori a disposizione. Non scordo neppure la signorilità di Vavassori, che aveva preso il mio posto. Evidenziò i miei meriti, del lavoro mio e dello staff coi ragazzi, per il raggiungimento di quel traguardo. Non sempre ci sono uomini e allenatori così nel calcio.

Quando ho saputo che Biancolino  era diventato allenatore sono stato strafelice. Mi sento come un fratello maggiore per Raffaele, l’ho anche chiamato. Mi fa piacere vederlo di nuovo nell’Avellino di cui è più che innamorato. Sono convinto che farà strada grazie alla sua competenza e al grande cuore che ha. Rastelli è un allenatore affermato, sta pagando le difficoltà che ha trovato e che si acuiscono per le pressioni che ad Avellino fanno parte del gioco. Quella col Foggia può essere la partita della svolta, ma sarà molto delicata, tesa e difficile da gestire sotto tanti aspetti. L’Avellino ha fatto una scelta ponderata. Nel calcio i risultati fanno la differenza, ma quando un allenatore firma un contratto importante è messo nelle condizioni di poter andare avanti con serenità puntando a una crescita graduale».

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Sab 11 marzo 2023 alle 10:02
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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