Giuseppe Galderisi, ex allenatore, tra le altre, dei lupi, ha parlato a Radio Punto Nuovo, analizzando il momento complicato in casa Avellino. 

Queste le sue parole: "Ci vuole un po' di pazienza, tanto equilibrio e cattiveria agonistica, cercando di sbloccare il bandolo della matassa, che in questo momento sembra molto incatenata. La squadra si vede però nei momenti di difficoltà, dove vengono fuori prima gli uomini che i calciatori".
Sul mercato: "Per accettare l' Avellino non si guarda la classifica, ma si guarda la maglia per accettare una eventuale offerta. Il giocatore vero accetta la piazza di Avellino, non la classifica, perché se riempi il Partenio e fai le cose per bene, ad Avellino vivi il calcio vero. Il mercato poi è sempre complicato, ma io mi concentrerei su quello che hai, faccio un grande in bocca al lupo a Rastelli, per l'affetto che ho per questa piazza. Di solito, se hai uomini di un certo spessore, la pesantezza di una piazza come Avellino, può diventare entusiasmo. Basta una vittoria per cambiare tante cose, in un momento in cui la palla scotta per tutti". 
Un allenatore importante può incidere: "Quando rientri chiaramente vuoi avere determinate garanzie. Mi auguro che insieme a De Vito possa fare un grande lavoro, rispettando le linee guide della società, che credo stia facendo di tutto per far sì che questo Avellino possa uscire da questo momento. Io credo che comunque il mercato lo debba fare un direttore sportivo, per essere al massimo". 
Avellino-Verona del 1985: "Ricordo delle palle di neve che mi lanciarono dalla Curva Nord, me lo ricordo bene, perchè fu l'unica partita che perdemmo fuori casa in tutto il campionato. Io non giocai, ma quello era un Avellino tosto, una partita in cui Colombo si inventò un gol da 40 metri che il povero Garella, fino a pochi anni fa, ogni volta che ci trovavamo, ancora non ci credeva. Faccio un grosso in bocca al lupo all'Avellino, che possa tornare alle categorie che gli competono". 

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Ven 25 novembre 2022 alle 14:40
Autore: Marco Costanza
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