Anche per Simone Puleo, la riconferma del tecnico e del direttore sportivo rappresentano la base di partenza di questo nuovo Avellino 2014/2015: «In realtà - spiega Puleo dalle colonne de "Il Mattino" - io credo che entrambi, soprattutto Rastelli, siano pronti per il salto in serie A. Per questo, se la famiglia Taccone ha deciso di tenerseli, stretti ha fatto bene. Lavorare con una società seria, che ha dimostrato di avere programmi precisi, di essere affidabile e capace di cominciare a lavorare per il futuro già dallo scorso maggio, non è poco. Insieme continueranno a fare grandi cose». Sul tecnico: «Affronterà la nuova stagione con ancora più entusiasmo, attenzione, studiando sempre nel dettaglio ogni singolo avversario. Lui, come lo zoccolo duro del gruppo, vorrà continuare a stupire. Conosco tutti, da D'Angelo a Castaldo fino a Pisacane. Che siano bravi, all'altezza della B, lo si sapeva già, ma hanno dimostrato di essere da Avellino, che è un'altra cosa. Intendo dire che hanno gestito le pressioni  nei momenti no e l'entusiasmo quando la squadra volava, senza lasciarsi mai distrarre o condizionare. Ora starà alla dirigenza saper inserire nuovi elementi capaci di adattarsi a questa situazione cioè giocatori che incarnino la mentalità Avellino, che abbiano fame e che siano gregari pure essendo campioni. Mi dispiace che vadano via Millesi e Biancolino, bandiere vere. Il calcio però è fatto di cicli, non è detto che tornino un domani con un ruolo diverso». Su Ardemagni: «Lo conosco abbastanza bene, avendo condiviso con lui alcune vacanze estive. E' un ragazzo pulito e questo già è importante. In più conosce bene la categoria e ha voglia di grande riscatto dopo un girone di ritorno non particolarmente brillante a Carpi. Però ammetto che il mio sogno da tifoso del lupo si chiama Pavoletti. Talento puro. Peccato che ci sia mezza serie A ad inseguirlo». Su Izzo e Bittante: «Sono giovani di grande prospettiva e io proverei a trattenerli anche se la società sa bene come muoversi. Rispetto a Zappacosta, che è già pronto per un grande club, e sin da quando giocava con me si vedeva che aveva qualità e anche la testa giusta, credo che Izzo e Bittante abbiano bisogno di un altro anno dai cadetti prima della consacrazione definitiva. E nessuna piazza come Avellino può farli crescere e maturare di più». Puleo infine ci tiene a sottolineare: «Il prossimo sarà un campionato difficile perchè tutti si aspetteranno di più dalla squadra e dalla società. Alla prima amichevole andata male si rischiano i fischi e i primi malumori. Credo, invece, che bisogna sempre prima pensare alla salvezza e a stabilizzarsi una serie B, poi alzare l'asticella. In futuro i sogni si realizzeranno, basta inseguirli senza fare il passo più lungo della gamba, come il passato ci ha insegnato».

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Ven 20 giugno 2014 alle 14:15
Autore: Redazione Web
vedi letture
Print