Piero Braglia è stato intervistato da RadioPuntoNuovo. L'ex tecnico biancoverde, ora al Gubbio, ha parlato della sua esperienza ad Avellino: "Non sono abituato a parlare di ciò che è stato fatto, non sono abituato a sputare nel piatto in cui ho mangiato e ho mangiato bene. Quello che non è andato me lo tengo per me, perché alla fine può essere anche che abbia sbagliato io. Ringrazio solo il presidente, perché per me è una persona squisita. Per il resto, sono esperienze, si impara anche alla mia età, ma è una lezione che non dimenticherò facilmente, perché onestamente mi ha dato un po’ fastidio. Era da mettere in preventivo, visto l’inizio del campionato, i tanti problemi che abbiamo avuto, ma adesso bisogna guardare oltre. Deve guardare avanti l’Avellino, deve guardare avanti Braglia. Poi, ognuno raccoglierà quello che merita.

Io non sono mai stato simpatico ad Avellino, diciamo la verità. È un feeling che non è mai nato realmente. Il primo anno sono stato sopportato perché abbiamo fatto un grande campionato, nonostante problematiche Covid e altre cose, poi è l’entusiasmo che ti porta a fare determinate cose. Era la prima volta che non riuscivo ad incidere in una piazza come avrei voluto, poi perdi tre partite in sei mesi, per me era una squadra da terzo posto in su e alla fine hanno deciso di mandarmi a casa. Ci sta, fa parte del gioco.

La rivoluzione dell’Avellino? Il direttore che c’è adesso ha avuto 6 mesi per vedere la situazione ed evidentemente non era contento di quello che ha trovato. Ma è una decisione che spetta alla società e una scelta che la società ha fatto, non posso commentarla io. Interesse per alcuni giocatori dell’Avellino? Non ho mai portato con me dei giocatori a prescindere, tra un’esperienza e l’altra. Inutile parlare di fedelissimi, perché quando alleno 20 persone per me sono tutti fedelissimi. Poi, se qualcuno non era un fedelissimo, sono problemi suoi, non miei. Ho pensato più al fatto che la società qui mi ha chiesto di giocare con i giovani, penso al fatto che abbiamo 9 giocatori tra il 2000 e il 2002, ci sono obiettivi diversi, ma la società vuole comunque fare un campionato importante.

Le top del girone C? Avellino, Catanzaro, Crotone, Foggia, Pescara sicuramente, senza dimenticare Monopoli e Virtus Francavilla. Taurino? Roberto per me è un allenatore preparato, ha sempre fatto bene ovunque è andato, quindi gli auguro il meglio. Ci mancherebbe.”

Sezione: Focus / Data: Mar 30 agosto 2022 alle 17:07 / Fonte: Avellino YSport
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
vedi letture
Print