Sandro Federico, dirigente del Teramo, ha parlato a Sportchannel 214, al format Missione Playoff, analizzando la stagione dei lupi, su come ripartire dopo la deludente annata e parlando anche in vista dei playoff. 

Queste le sue parole: "Playoff? Mi aspettavo più o meno questi risultati, la Reggiana ha perso con la Feralpi, che è un'ottima squadra, quindi non è una sorpresa. Bene le squadre del Sud, il Palermo e il Catanzaro. Chi è la favorita? Mi aspetto una finale tra Padova e Palermo. Ma occhio al Catanzaro, con l'outsider che potrebbe essere la Feralpi". 
Sull'Avellino: "Rastelli in pole come nuovo allenatore? Io sinceramente andrei su profili diversi, non mi piacciono i ritorni. Io andrei su Aimo Diana, Stefano Vecchi o Michele Marcolini, che sarebbe sì un ritorno ma praticamente non ha mai allenato del tutto, visto che poi l'Avellino non fu iscritto a quel campionato. Sono allenatori che seguo con costanza e possono essere scelte importanti". 
Su Vecchi: "E' vero non ha mai allenato al Sud, ma se un allenatore è preparato non ha problemi di ambiente. Anche di De Zerbi si parlava così, che non aveva mai allenato al Sud, ma poi fece bene a Foggia, e poi si è confermato ad alti livelli, anche a Benevento, dove non salvò la squadra ma di fatto si lanciò nel grande calcio". 
Sui gironi: "Sono tutti e 3 sempre competitivi. Uno pensa che il girone A sia sempre il più semplice, ma non è così. Io ho affrontato il Sudtirol, in Coppa Italia, e mi ha fatto una incredibile impressione, una squadra che ha preso solo 9 gol in stagione, hanno fatto cose straordinarie. Nel girone B c'è stato equilibrio, c'erano 3 squadre retrocesse dalla B, quindi era un girone tosto. Il girone C ha sempre grandi piazze, come Palermo, Avellino, Catanzaro, c'era il Bari, il Foggia, quindi sempre campi ostici". 
Sul repulisti dell'Avellino: "Il tempo c'è, De Vito ha il tempo per mettere su una squadra equilibrata, un mix tra giovani ed esperti. Ai quali aggiungere un ottimo allenatore che abbia delle buone idee di gioco. Il problema reale è la diatriba che si scatenerà tra i giocatori in uscita e i procuratori. Sarà complicato, penso che questa storia si trascinerà fino a fine mercato".
Su Bernardotto: "E' un ragazzo che è cresciuto molto nel girone di ritorno. Lavora tantissimo per la squadra, si sacrifica molto. Dovrebbe lavorare molto sulla finalizzazione. Rientra un ragazzo certamente più maturo rispetto all'anno precedente". 
Sulla piazza biancoverde: "Basta pochissimo per riaccendere la miccia. Basta scegliere le persone giuste, l'allenatore ideale, e si potrà ritrovare l'entusiasmo. bastano 2-3 vittorie iniziali per la prossima stagione a far riaccendere l'entusiasmo a questa piazza. Gli errori fatti? E' difficile dirlo. Bisogna stare dentro alle situazioni per capire. Ovviamente immaginavo un campionato completamente diverso, ma c'è stato qualche problema. Bisgona ripartire con umiltà e bisogna guardare al futuro con ottimismo". 

Su Pompetti: "E' un giocatore che sa il fatto suo, ha grande personalità. Ha giocato a Pescara, ha fatto molto bene, quindi per l'Avellino credo possa essere un elemento importante".
Su calciatori che hanno dubbi nel restare: "Meglio lasciarli andare, Avellino ha bisogno di gente motivata al massimo, per dare tutto alla maglia. Se qualcuno ha dei dubbi è meglio lasciarlo andare, una piazza come Avellino è come una B, quindi non si possono avere dubbi nel restare". 
Minutaggio sui giovani: "Io inserirei giovani forti, giovani bravi, eliminando il minutaggio, anche se capisco che può essere un introito per le società. L'Italia campione del Mondo 2006 aveva 7-8 giocatori che sono passati per la Serie C, perché è un campionato che ti fa crescere, che ti fortifica. Io sono convinto che giovani importanti ce ne sono in Italia e sono pronti per un salto importante". 

Sezione: Focus / Data: Gio 19 maggio 2022 alle 09:40
Autore: Marco Costanza
vedi letture
Print