Daniele Flammia, direttore sportivo del Potenza, ha parlato a Sportchannel 214, al format Missione Playoff, toccando diversi temi, anche relativi all'Avellino

Queste le sue parole: "I playoff? Credo che il Palermo abbia ipotecato la finale e Catanzaro-Padova combatteranno fino all'ultimo per l'ultimo posto. Sia Palermo, che Catanzaro e Padova meritano la promozione. Credo che il Palermo abbia un vantaggio enorme e magari potrà gestire al meglio i propri uomini, a differenza di Padova e Catanzaro, che dovranno battagliare fino all'ultimo". 
Sulla scelta di Taurino all'Avellino: "E' un allenatore emergente, ha ben fatto a Bitonto, Viterbo e a Francavilla è andato al di sopra delle aspettative. L'ho conosciuto sui campi, è un allenatore che ha fame, che è attaccato alla maglia. Può trascinare questa piazza. L'attaccamento alla maglia e alla piazza sono fattori determinanti, cosa che che magari è mancata in questa stagione. Il mister, al quale faccio gli in bocca al lupo per questa esperienza, concepisce un calcio molto camaleontico, a Viterbo faceva 4-3-3, a Francavilla 3-4-3, fa il 3-5-2 di base e credo che saper ruotare i moduli sia una buona cosa. Il mister dovrà mettersi subito al lavoro, saprà certamente che la piazza di Avellino è molto esigente e che al primo errore inizierà a mugugnare. Deve saper fronteggiare la pressione. Ora la palla passa a Enzo De Vito e alla proprietà e sono convinto che daranno il massimo per costruire un Avellino competitivo". 
La mancanza di empatia tra la squadra e la piazza in questi 2 anni: "E' complicato dire il perché sia accaduto questo. Quello che posso dire è che ora De Vito è l'uomo giusto per poter riaccendere la miccia all'entusiasmo della piazza. Enzo De Vito ha vinto campionati importanti e mai da favorito. Magari, portare a casa giocatori attaccati alla maglia può essere un buon inizio. Penso poi che anche l'aggressione a Micovschi sia stata una notizia anche strumentalizzata, un episodio isolato, visto che la tifoseria avellinese è sempre stata corretta ovunque. Inoltre, quello che mi viene da dire, è che i calciatori debbano vivere di più la piazza. Io ricordo che quando ho cominciato con questo lavoro,  i vari Ignoffo, Puleo, Biancolino, e altri, vivevano la città. Ora, il Covid è andato via e quindi è giusto che i calciatori vivano la piazza e un contatto con i tifosi. Altra idea importante può essere iniziare a fare allenamenti a porte aperte, per avvicinare anche i tifosi. L'Avellino deve ritrovare il contatto con la gente come prima, ritrovare nuovi tifosi, io da piccolo andavo al Partenio, non me ne vogliano Juve, Inter e Milan, ma i tifosi irpini devono tifare Avellino e su questo la proprietà deve fare qualcosa, perché è brutto vedere un disinnamoramento a questi colori". 
L'attacco reparto da rifondare: "Probabilmente nell'allestire la squadra quest'anno, sono stati presi giocatori poco funzionali. Io ad esempio ho avuto Murano, è un giocatore importante, che attacca la profondità, con noi a Potenza ha fatto benissimo. Ma l'importante è partire con un modulo di partenza ben preciso. Bisogna partire con le idee chiare e c'è tutto il tempo per poterlo fare. De Vito conosce bene la piazza e conosce di chi fidarsi e chi meno. La cosa difficile da fare sono le uscite".

Sezione: Le altre di Lega Pro / Data: Sab 28 maggio 2022 alle 11:00
Autore: Marco Costanza
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