Nicola Alberani, nuovo ds del Sig Strasburgo, a SportChannel parla della sua lunga esperienza alla Scandone Avellino: "Mi ritengo fortunato ad aver avuto un'occasione così in un momento storico simile, Strasburgo è un club storico ma dotarsi di una figura come la mia per affrontare una sfida economica e tecnica mi riempie di orgoglio. La parte sportiva può avere un bilancio positivo per i momenti e le persone che hanno accompagnato la mia esperienza ad Avellino, abbiamo lavorato bene, abbiamo acceso una passione un attimo stanca e si sono visti bei giocatori, grandi incontri, è mancato un titolo, non possiamo parlare di sfortuna ma nell'ultima stagione valevamo le prime 4, secondo me eravamo sopra Milano, credo sia stato un percorso bello che ha regalato grandi momenti. Sono tanto contento delle cose che abbiamo fatto, porterò sempre nel cuore i mille avellinesi in finale di coppa italia a Milano, uo spettacolo nello spettacolo.

La crisi Sidigas è stata una cosa molto antipatica da affrontare perchè per il lavoro che faccio sono stato l'unico superstite che poi non si è ricollocato, è stata dura aggiornarsi, stare sul pezzo. In quei giorni quando è successo non avevamo gli elementi per capire cosa stesse succedendo, si pensava che si fosse speso troppo ma la Scandone in sè era un bicchiere nel mare Sidigas, è andato male sopra di noi, noi eravamo una cosa piccola in un gruppo vasto, è stato uno shock. Io ringrazio comunque la Sidigas per quello che ha fatto per noi, mi ha dato una grande opportunità, poi è successo tutto in fretta e non ce lo aspettavamo. Stavamo costruendo un roster stando attenti al budget, è crollato tutto all'improvviso. 

Di positivo mi porto il rapporto con le persone, abbiamo costruito una famiglia, arrivavo ad Avellino con il pullman di Roma e non avevo tempo di vedere la città, mi ricordo la prima volta sono arrivato di sera con la macchina carica, non mi aspettavo le montagne, mi chiedevo dove fossi. Vado invece via con un sacco di amici, una famiglia, una moglie e una figlia e mezzo, è inevitabile che il bilancio sia strapositivo. A parte qualche piccola sfortuna nei momenti chiave, non ci sono aspetti negativi ma solo cose positive che porterò sempre nel cuore, poi magari un domani farò base qui, è una terra cui rimango legato. Probabilmente per la Scandone è stata fatta la cosa giusta, è stata tenuta in vita senza sapere se potrà continuare un percorso, ci sono questioni superiori che decideranno il futuro della Scandone, bisogna starle vicini, portare un titolo ad Avellino avrebbe portato un livello di basket superiori ma ora questi discordo non valgono, la vita è fatta di cicli, questo è un momento di down ma chissà che non si torni a sorridere.

Salvarla? Domanda da 100 milioni di dollari, spero che venga messa in sicurezza e il gruppo possa fare quanto il dottor Scalella, che ringrazio insieme agli avvocati, sta cercando di realizzare, il gruppo è in ottime mani e con pazienza riusciranno a salvare la Scandone".

Sezione: Basket / Data: Ven 03 aprile 2020 alle 11:30
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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