Ha resistito al virus per un paio di settimane, anche se le sue condizioni erano apparse subito gravi. Alla fine le complicanze legate al covid 19 hanno avuto la meglio sul presidente della Cuoiopelli Renzo Soldani, 80 anni il prossimo ottobre, storico dirigente biancorosso, morto nel pomeriggio di ieri, 6 aprile, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giuseppe di Empoli. Residente in via Dante a Santa Croce, Soldani era arrivato in ospedale il 21 marzo, dove il tampone aveva confermato il contagio da coronavirus. Insieme a lui si è ammalata anche la figlia Sandra, 54 anni, attualmente ricoverata a Empoli, anche se le sue condizioni non destano preoccupazione. Fin dall’inizio, invece, le condizioni di Renzo erano apparse serie: portato in terapia intensiva, il decorso è andato peggiorando di giorno in giorno, fino al decesso causato dalle complicanze della malattia. La morte di Saldani porta a 4 il numero di decessi fra i cittadini di Santa Croce. Quel che è certo è che la cittadina del Cuoio perde un’altra delle figure di riferimento del calcio locale, soprattutto dopo la morte nel giugno 2019 di Mario Brotini, a lungo presidente onorario della società. Proprio da lui e dal presidente effettivo Arcangelo Ceglia, Renzo Soldani aveva raccolto in eredità la guida del club, nell’estate 2015, quando l’ingresso di nuovi dirigenti aveva indicato in Soldani la figura ideale per rappresentare la società e la sua tradizione calcistica. Per Renzo, del resto, la società biancorossa è stata da sempre la grande passione, con una presenza quasi fissa nel consiglio direttivo del club fino alla nomina di presidente cinque anni fa. Da tempo in pensione e con un passato da imprenditore conciario, Soldani era una figura di riferimento della società santacrocese, di cui rappresentava una sorta di memoria storica. “Eravamo in tre della ‘vecchia guardia’ - ricorda l’amico e dirigente biancorosso Adamo Puccini -: io, lui e Mario Brotini. In pochi mesi sono rimasto solo”. Vedovo da tanti anni, Soldani lascia il fratello Franco, la sorella Irma e i lori rispettivi nipoti, che in queste settimane sono state in contatto costante con la terapia intensiva di Empoli. “A nome di tutta la famiglia - dice la nipote Silvia Soldani - voglio ringraziare il personale sanitario per l’impegno e l’umanità che hanno avuto”. Alla luce dell’attuale emergenza sanitaria, familiari e sportivi di Santa Croce non potranno salutare Soldani con un funerale. Al momento la famiglia è ancora in attesa di conoscere i tempi per il rientro della salma.

Sezione: Calcio Minore / Data: Mar 07 aprile 2020 alle 10:28 / Fonte: notiziariodelcalcio
Autore: Alfonso Marrazzo
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