Intervista doppia del Corriere dello Sport oggi in edicola, che dedica una mezza pagina allo spareggio di domenica tra Avellino e Lanusei. Protagonisti i due presidenti, Arras (Lanusei) e Mauriello (Avellino). Stati d'animo diversi, obiettivi comuni. "Se a inizio campionato ci avessero detto che avremmo giocato lo spareggio promozione, non ci avrei creduto, mi avrebbero dato del matto" ha esordito Arras. "Questo spareggio ce lo siamo meritato dopo una lnga rincorsa, eravamo 10 punti dietro, volevamo riprendere il Lanusei e ora ce la giochiamo" replica Mauriello. "Questo spareggio è il giusto premio di una stagione ad alta velocità - prosegue Arras - le salvezze passate sono state dei traguardi visto l'investimento della società, figuriamoci questo. Stiamo coinvolgendo non solo un paese di 5400 abitanti ma un'intera provincia, tanta gente ora ci segue e si identifica in noi. Ci sentiamo come il Leicester". "Per come era partita la stagione, il ritardo accumulato, la rincorsa, è il giusto epilogo di un campionato che ha visto due protagoniste che è giusto che ora si confrontino - risponde Mauriello -. Siamo stati sbattuti ingiustamente fuori dal calcio professionistico, ora vogliamo tornarci anche in nome di una storia troppe volte bistrattata, ma il calcio ti dà possibilità di riscatto".

Davide contro Golia? "Per noi è una favola, inimmaginabile pensare a una realtà come Avellino in D. E' qui per caso come noi siamo a questo spareggio per una casualità" dice Arras. "A volte Davide può fare uno scherzo a Golia, ricordo le sfide in A dell'Avellino contro Juve, Milan, Inter. O quando abbiamo battuto il Napoli ai playoff di C" dice cauto Mauriello. "Difficile fare pronostici - continua Arras -, l'Avellino ha vinto i due scontri diretti ma per noi sarà una gara della vita. Non abbiamo niente da perdere. Avellino fa paura solo a sentirne il nome, loro hanno speso quasi 4 milioni, noi neanche la decima parte". "Ci troviamo in D per delle schifezze fatte, vogliamo vincere ma giocheremo con umiltà. Loro hanno la tranquillità di chi non ha niente da perdere, noi tutto da perdere. Mi ricordano l'Avellino ai primi anni della serie A" è il pensiero di Mauriello.

Premi in vista? "Sicuramente, dopo quello salvezza" per Arras; "far parte dell'Avellino è già un premio" secondo Mauriello. Destini opposti invece in caso di sconfitta: "Se perdessimo le motivazioni verrebbero meno nei playoff e la nostra naturale dimensione sarebbe la D" per Arras, mentre per Mauriello: "Per una realtà come Avellino non esiste un'alternativa alla promozione in C, è l'unico obiettivo perseguibile".

Sezione: Copertina / Data: Gio 09 maggio 2019 alle 13:07
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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