Non è così semplice acquistare l’U.S. Avellino e la Scandone dal Gruppo Sidigas.

Nelle ultime ore emergono indiscrezioni sempre più preoccupanti in merito all’istanza di fallimento disposta dalla Procura di Avellino, che grava sull’azienda di Gianandrea De Cesare, proprietario delle due realtà sportive più importanti della provincia.

Non siamo giuristi o esperti in materia, ma ci avvaliamo delle informazioni in nostro possesso. Con un'istanza di fallimento già notificata (il 20 giugno) prima del 12 luglio, giorno dell’udienza presso il Tribunale di Avellino, non sarà possibile cedere le due società sportive.

Nel frattempo potrebbero essere intavolate trattative con potenziali acquirenti in attesa che la matassa si sbrogli. In ogni caso non possono essere vendute a 0 euro, come annunciato dall'ingegnere napoletano, in quanto i nuovi proprietari potrebbero andare incontro a problemi con gli organi di fallimento. 

Chi volesse acquistare l’U.S. Avellino 1912 o la S.S. Scandone Avellino 1948 (messe in vendita prima in pacchetto unico e ora scisse dallo stesso De Cesare) dovrà valutare attentamente tutta l’ingarbugliata faccenda in cui è finita l’azienda Sidigas, che dovrà rispondere di accuse gravissime in sede giudiziaria. E magari commercialisti e avvocati di fiducia potrebbero pure sconsigliare l'interessato a mettere le mani sull'una o sull'altra società. 

Alla luce delle indiscrezioni emerse nelle ultime ore, quindi, soltanto schivando l’istanza di fallimento tra dieci giorni, attraverso un concordato economico tra le parti, si potrebbe restituire un futuro alle due società sportive.

Se tutto dovesse precipitare il 12 luglio, Avellino e Scandone potrebbero finire sotto controllo di un curatore fallimentare. E poi, solo successivamente, essere cedute all’asta, con tempi decisamente troppo lunghi per poter ipotizzare l’inizio della stagione sportiva di entrambi i club.

Tralasciando per un attimo la Scandone - il cui futuro è a rischio pure per la mancata iscrizione al campionato di Lega A, dopo la bocciatura incassata oggi dalla Comtec - è decisamente ingarbugliata la situazione dell’Avellino calcio, iscritta regolarmente in Lega Pro (giovedì è attesa la conferma della Covisoc), ma senza tesserati sotto contratto.  

Negli anni passati diverse società di calcio, per problemi economici, sono state controllate da curatori fallimentari nominati dai Tribunali di appartenenza, in attesa che il titolo sportivo venisse venduto all’asta.

Ricordiamo il Bari acquistato all’asta dall’ex arbitro Gianluca Paparesta nel 2014. Ma in quel caso, la squadra pugliese aveva già iniziato la stagione, con uno staff tecnico e un parco giocatori a disposizione. Cose che l’Avellino non ha. E con le regole stringenti in Lega Pro, si correrebbe anche il rischio di vedersi sbattere fuori prima del tempo, nonostante l’adempimento di tutti gli obblighi per l’iscrizione. Il 4 agosto è in programma l'inizio della stagione: l'Avellino come ci arriverebbe?

Bisogna aspettare il 12 luglio, sperando che tutto si risolva per il verso giusto e che si cominci, finalmente, a parlare di sport, di calcio e basket mercato, di allenamenti, ritiri e amichevoli pre-campionato.

Sezione: Copertina / Data: Mar 02 luglio 2019 alle 11:50
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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