Al termine dell'udienza di secondo grado e in attesa della sentenza della Corte Federale d'Appello, l'avvocato Eduardo Chiacchio ha parlato ai microfoni di AvellinoTV: “Anche oggi abbiamo partecipato a un processo serio. La Procura Federale ha provato a inserire nel processo il materiale che avrebbe potuto essere valutato dalla Corte Federale d’Appello, che ha rigettato la richiesta grazie alla nostra difesa. Questo è sicuramente importante, perché condannare senza che ci siano agli atti l’ordinanza di custodia cautelare alla base del procedimenti disciplinare è davvero difficile. Nella seconda parte del dibattimento il clima è stato più disteso, nella prima fase abbiamo invece assistito a scontri professionali con la Procura Federale. Io sono fiducioso, spero si possa concludere nel miglior modo possibile. Sono prudente, però, nel formulare ipotesi. Abbiamo fatto il massimo, tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Lavoriamo dal primo giugno su questo caso, io più che altro sono impegnato da due anni con l’Avellino e spero di uscire dalla negativa ribalta vincendo un altro processo. La riconoscenza dei tifosi dell’Avellino l’ho sempre sentita. La sentenza l’aspettiamo in serata".

Il secondo asso nella manica ha riguardato ancora il caso-Doni e l'Atalanta del 2011: "Come in primo grado ho tirato fuori il caso-Doni, in quell'occasione la Procura non fece appello. Ciò significava che la giurisprudenza era valida. E deve essere così anche ora".

Sezione: Copertina / Data: Mer 11 aprile 2018 alle 18:10
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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