Allenamenti "punitivi" fino a fine maggio, da oggi fino a sabato a porte aperte per permettere l'afflusso di tifosi sugli spalti del Partenio-Lombardi. 

La decisione della società segue a ruota la conferenza stampa di mercoledì scorso, tenuta dalla proprietà e dal direttore De Vito nell'infuocato post-gara contro il Foggia, pochi minuti dopo l'eliminazione prematura dai playoff. 

Da oggi è possibile seguire gli allenamenti dalla Tribuna Terminio, dopo due anni di off-limits causa Covid. E chi se ne frega dell'inglorioso e deludente finale di stagione: chi vorrà assistere alle sedute pomeridiane di Aloi e compagni può recarsi allo stadio ed esprimere tutto il malumore possibile e immaginabile, rimproveri e insulti, fischi e contestazioni.

Perché tutto questo? Che senso ha? Probabilmente la società vuole esporre i calciatori alla delusione della tifoseria biancoverde, un modo per responsabilizzare e colpevolizzare ulteriormente i tesserati. Si spera, però, che l'intenzione della proprietà non sia quella di spingere i tesserati lontano dall'Irpinia, facendosi aiutare da un ambiente inviperito, nel tentativo di facilitare il difficile lavoro che attende il direttore De Vito, chiamato a svuotare il parco giocatori dagli indesiderati (praticamente tutti, secondo Angelo e Giovanni D'Agostino).

Ma siamo sicuri che tutto questo non si ritorcerà contro la società come un boomerang impazzito, rischiando di creare un dannoso muro contro muro che, ai tempi di oggi, gioverebbe soltanto ai calciatori, coccolati dall'Associazione Italiana Calciatori e protetti da tutele e diritti, e metterebbe spalle al muro la proprietà? Il rischio è concreto. 

In rosa, ad eccezione di Kragl e De Francesco che il 30 giugno si libereranno a costo zero, tutti gli altri calciatori sono in scadenza nel 2023 e nel 2024. Far rispettare il contratto è un loro diritto, pagare stipendi e contributi è un dovere della proprietà: in caso contrario scatterebbero deferimenti, penalizzazioni, messe in mora. Non si scherza. Per non parlare del peso dei procuratori, ai quali l'Avellino, nel 2021, ha pagato 150mila euro di commissioni. Faranno di tutto per far rispettare gli accordi, a peso d'oro, firmati dai rispettivi assistiti, molti dei quali faticherebbero a sottoscrivere contratti a queste condizioni. 

Si preannuncia, dunque, un'estate caldissima. Ma ad Avellino ci siamo abituati, anche se negli ultimi due anni grazie all'avvento della famiglia D'Agostino ci eravamo limitati a parlare solo ed esclusivamente di acquisti e cessioni. 

Sezione: Copertina / Data: Mer 11 maggio 2022 alle 17:00
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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