Conferenza stampa del direttore sportivo dell'Avellino, Enzo De Vito, che parla alla vigilia della gara con la Virtus Francavilla, analizzando la scelta di Massimo Rastelli, l'esonero di Taurino e il momento negativo dei lupi. 
Queste le sue parole: "Momento difficile, purtroppo abbiamo dovuto prendere questa decisione. Non è mai facile, me ne assumo le responsabilità. Paragonando una squadra di calcio a una nave, quando il capitano si trova in una turbolenza, si prova a salvare l'equipaggio e provare a portare la nave fuori dalla turbolenza. Poi il capitano deve avere degli atteggiamenti, ovvero quello di non lasciare la nave nella tempesta ma accompagnarla nella giusta rotta. Il responsabile è qui, il colpevole è qui, ma non bisogna soffermarsi sul colpevole e su errori, ora il compito è uscire dalla tempesta". 
Sulle conferenze di D'Agostino prima, e De Vito poi, non concordi sul tema del budget: "Io e il presidente abbiamo una linea, e abbiamo perseguito questa linea. Partendo da un passo indietro, ci tengo a dire che nel 3-4-3 del mister abbiamo cominciato in maniera un po' monca, ma l'assenza di Kanoute e Di Gaudio è stata elevata". 
Sul budget: "Conoscete Montevergine. Per arrivare sulla cima, si può arrivare in elicottero o in Ferrari, ma anche a piedi, sempre si arriva. Io ho preferito metterci la faccia, non bisogna trovare il colpevole, mettere zizzania. Sicuramente non è che il presidente va da una parte e io da un'altra. Non è questione di budget, ma di strategie. Io ho preferito una determinata strategia, siamo solo alla nona giornata, per tirare le somme c'è tempo. Ho adottato una linea, pensando che le scelte fatte ad agosto, ad oggi, non erano idonee, ma c'è tempo per recuperare". 
Su una conferenza lontana da quella del presidente: "Non volevo aggiungere ulteriore pressione ai calciatori, il presidente lo ringrazio per un ulteriore investimento, per aver ingaggiato un allenatore importante". 
Su Rastelli oggi e non prima: "Chi più di me poteva cominciare subito con Rastelli, abbiamo un rapporto che va oltre il calcio, siamo fratelli, si può dire. Rastelli lo abbiamo oggi, ringrazio mister Taurino per il lavoro fatto e gli auguro il meglio e mister Biancolino per la gara a Viterbo. Sarà un lavoro lungo, Massimo si è preso questa responsabilità e questo incarico, e penso che per accettare, abbia visto già qualcosa di buono in questa rosa. Non penso che abbia mai avuto problemi psico-mentali, quindi al di là di quello che verrà, avrà notato che già ad oggi la squadra ha dei valori"
Su Kanoute: "Sarà a disposizione dalla settimana prossima, ha avuto postumi di un intervento che lo hanno fermato questo mese. Di Gaudio stesso, che domani può aggregarsi alla rosa, ha avuto problemi lunghi che si portava dietro. Li ringrazio e l'unica cosa che posso dire è che mi auguro che possano lasciarsi questo periodo alle spalle".
Sulle dimissioni: "Non sono uno che fa ricatti o accetta ricatti, quando riterrò opportuno farmi da parte, lo farò, me ne starò in montagna". 
Sull'organico: "Ad oggi non posso parlare di una squadra che sta dimostrando di aver avuto la sufficienza, ma è ben al di sotto. Ci sarà un contatto con il mister, quotidianamente, penso che questa squadra ha valori e poi si faranno valutazioni con questa proprietà, che io ritengo importante, fuori categoria. Oggi è un dato oggettivo e incontrovertibile che la squadra non ha espresso i propri valori".
Su possibili dimissioni: "Il tempo è galantuomo. Oggi sto dimostrando di essere scarso, ad oggi l'Avellino ha 8 punti, e il direttore sportivo sono io e sono il primo responsabile. Ma la nave non la abbandono. Se non ci fosse stato Rastelli mi sarei dimesso? Non lo so, posso solo dire che ci sono stati allenatori che hanno chiamato loro per venire ad Avellino. Brocchi? L'ho chiamato io. Ma al di là di tutto,  siamo consapevoli che se sono qui è perchè anche la proprietà ha visto che si può lavorare bene e quindi c'è un margine per risalire".
Sulla scelta: "Ci sono dei tempi tecnici per la scelta. Il primo allenatore contattato è stato Rastelli, sono andato a casa sua. La proprietà ha un direttore sportivo, la politica è un'altra cosa, ho capito a cosa vi riferite. Ma io faccio calcio". 
Sulle risposte immediate: "Mi attendo una risposta, dobbiamo capire che dobbiamo aiutarci insieme, anche ai tifosi, non posso dire che grazie. Anche a Viterbo sono venuti in 200, ma al di là del direttore, l'allenatore, la prima cosa è sostenere l'Avellino. Una tregua? Me lo auguro". 
Sul futuro: "Ci giochiamo tutto, è vero. Pensiamo di avere gli attributi, abbiamo deciso di andare avanti insieme e vogliamo fare bene. Il contratto? E' carta straccia, non cambia nulla, oggi siamo in una situazione di difficoltà. Siamo consapevoli che dobbiamo lavorare e lottare fino alla fine. L'importante è evitare cose che non aiutano, tipo il fatto delle dimissioni. Capisco che bisogna trovare un capro espiatorio, io non faccio minacce a una società, viene meno il mio sistema etico". 
Su Taurino: "Non è il problema degli attaccanti il problema. Non c'era più feeling, ma ora si guarda avanti, c'è Massimo e cerchiamo di invertire la rotta". 
Sul discorso di Caronte: "Io non cerco consensi, il fatto di Caronte era questo, evitare di essere il Caronte dal punto di vista economico e finanziario dell'Avellino. Quando abbiamo vinto il campionato con Rastelli giocavamo con 5 Under e senza fare spese folli. Quindi". 
Sugli obiettivi: "Uscire ad oggi dai bassifondi della Serie C e poi programmare quello che è il sogno di tutti. Il compito mio è fare il massimo, programmare partita dopo partita, poi a guardare al mercato di gennaio e poi a maggio". 
Su Forte: "Sono state fatte delle scelte, Forte può essere aggregato in ogni momento, Rastelli ha carta bianca, anche su Scognamiglio e Sbraga, dove però servirebbe far fuori dalla lista altri elementi". 
 

Sezione: Copertina / Data: Ven 21 ottobre 2022 alle 11:10
Autore: Marco Costanza
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