Il "Bidaouismo" di Novellino è una teoria veritiera: il Foggia la prima cavia

"Solo una nuvola, passerà". Aveva definito così lo screzio con il presidente l'allenatore dell'Avellino Walter Novellino. Ed infatti la nuvola di Fantozzi è stata spazzata via da ben cinque reti ed una prestazione strepitosa da parte dei biancoverdi. Eppur vero che non bisogna esaltarsi troppo per un successo roboante, perchè la B è ricca di insidie ed il Foggia visto al Partenio-Lombardi, con tutto il rispetto, non è sembrato gran cosa. Ma l'Avellino ed il suo allenatore hanno dato una grande risposta sul campo; senza le due punte, senza Moretti, ma con un Bidaoui fantascientifico, che se riuscisse a migliorare la freddezza sottoporta potrebbe sicuramente ambire ad altri palcoscenici. Il primo round va, dunque, a Novellino che ha dimostrato coi fatti che la sua teoria centrata sul "Bidaouismo" funziona. L'esterno visto contro i Satanelli infatti è un giocatore indispensabile per questa squadra. Il suo estro, le sue serpentine e la sua velocità sono un veleno troppo potente per le difese avversarie. Per il resto ottima prestazione da parte di tutti i reparti, anche della difesa, finita sotto accusa dopo la sconfitta di Cremona. Il centrocampo con D'Angelo a rantellare e Di Tacchio a ragionare ha trovato la giusta quadra e quindi bene così. L'attacco, manco a dirlo.

Se Morosini e Ardemagni fanno doppietta, Molina ci mette lo zampino in ogni gol e Castaldo entra e segna non si può davvero rimproverare nulla agli uomini offensivi di Novellino. Peccato solamente aver subito gol, inutilmente, su calcio di rigore letteralmente inventato dall'arbitro toscano Pinzani. Una svista clamorosa che poteva costare caro all'Avellino, perchè il gol del 2-1 ha riaperto seriamente la gara. Bravo poi l'Avellino a segnare il gol del tris con Morosini. Insomma, un Avellino che ha comunque confermato le ottime sensazioni di inizio stagione con una formazione che quest'anno si dimostra molto più compatta, molto più squadra.