Dopo la sconfitta, pesante per la classifica, subita contro l'AZ Picerno, mister Massimo Rastelli ha analizzato così la gara in conferenza stampa: "Abbiamo trovato un avversaro pimpante, aggressivo, ma lo sapevamo. Abbiamo sofferto sulle seconde palle, la grande fisività di Reginaldo e Diop, anche se Auriletto e Moretti hanno fatto bene, ma tante volte non siamo arrivati bene sulle seconde palle. La partita è stata comunque abbastanza equilibrata, loro hanno fatto più la gara ma senza impensierirci più di tanto. Noi abbiamo creato poco, non siamo mai riusciti a creare superiorità o situazioni che avevamo preparato; abbiamo fatto poco per poterla vincere. Siamo stati bravi nel contropiede del gol ma una squadra come la nostra deve essere in grando di portare a casa almeno un risultato positivo, ma su due palle inattive il Picerno ha portato a casa la partita, e noi non siamo neanche riusciti a creare occasioni per pareggiarla.

Sono preoccupato dal primo giorno in cui sono arrivato, idem la società perché se ha cambiato allenatore vuol dire che erano preoccupati che la classifica potesse diventare pericolosa. Abbiamo fatto un mese di ottime prestazioni ma appena fai una prestazione al di sotto trovi squadre che giocano e ne approfittano. Contro di noi tutti vogliono fare la partita della vita e dobbiamo essere bravi a rimanere lucidi, capire dove poter intervenire, questo è compito mio, e fare di tutto per dare una mano a questi ragazzi a rendere al massimo. Da domani ci butteremo nel lavoro insieme al mio staff. Il rigore? Non ho rivisto le immagini, non so se Tito è stato spinto, ho visto due miei giocatori a terra ma non so cosa sia successo.

Anche se da spettatore esterno, fino a un mese fa, avevo intuito le difficoltà che aveva trovato l'Avellino in questo inizio di stagione, mi ero fatto un'idea, se ho accettato è perché sono convinto di poter risolvere la situazione, di poter dare una mano a questi ragazzi e ripagare la società che ha profuso tante aspettative nei miei confronti. Ho tanto senso di responsabilità verso la proprietà, i giocatori e una piazza cui sono molto legato. Se sto lavorando 24 ore su 24 vuol dire dovrò lavorare 36 per risolvere la situazione. La squadra sa che siamo in un momento particolare, delle difficoltà, sono sempre molto realista e guai se un allenatore non è in linea con il pensiero dei calciatori e viceversa. Ragioniamo con un'unica testa, mi seguono, si impegnano, dobbiamo lavorare per trovare le giuste contromisure e la ricetta per portare via punti da ogni campo. Siamo in una situazione molto difficile, pesa il fatto di essere l'Avellino e sappiamo che questa posizione non ci appartiene ma la realtà dice che ci dobbiamo salvare.

Da quando sono arrivato non sono stato a pensare a quello che potevo fare, sono qui per dare il massimo e tirare fuori il meglio da ogni giocatore, il 23 dicembre vedremo dove saremo arrivati e tireremo le somme. Ora dobbiamo solo pensare partita dopo partita, non dobbiamo pensare a dopodomani, dobbiamo pensare sempre al domani. Domenica c'è il Taranto, squadra tosta che concede poco e va a cercars l'episodio per vincere le gare. Non possiamo perdere le energie a fare tabelle, domenica ci sono tre punti in palio, veniamo da una sconfitta inaspettata visto anche il percorso precedente, pensavamo di tornare a casa con un risultato positivo ma come vedete le tabelle non si riescono mai a rispettare quindi inutile farle. Domenica sarà una partita delicata ma vogliamo farla assolutamente nostra".

Sezione: Copertina / Data: Dom 20 novembre 2022 alle 19:34
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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