Sarà una partita speciale quella di lunedì tra Venezia e Avellino per Walter Alfredo Novellino, irpino di nascita (di Montemarano), veneziano d'adozione. Orticalab.it lo ha ascoltato per sapere appunto come vivrà questo particolare match: "Non sarei quello che sono oggi senza il nostro carattere irpino: cocciuto, determinato. In una parola: un lupo che non si arrende mai davanti alle difficoltà. È stato fondamentale nei momenti complicati, quando la squadra giocava bene ma non segnava. Ero un lupo nella Laguna, ma non sono mai affogato… avevo sempre il salvagente" dice ricordando l'esperienza in A sulla panchina del Venezia.

Sulla panchina dell'Avellino: "Ci penso spesso. Il primo anno fu straordinario, il secondo cambiò tutto dopo quel maledetto derby in casa contro la Salernitana. Lì cascò il mondo e il presidente si fece condizionare da alcune cose. Biancolino? Gli dissi “vieni ad aiutarmi” perché vedevo in lui un uomo di grande personalità e carattere. Enzo (De Vito, ndr) fu bravo a convincere il presidente e a farlo entrare nel mio staff. Avellino ai tempi era una piazza particolare sotto il profilo societario, ora fortunatamente non più. Oggi Biancolino è cresciuto tantissimo ma quello che mi piace di più è che è sempre diretto, è una persona corretta e leale. Gliel’ho insegnato io. Gli ho sempre trasmesso questi valori, ricordandogli che ai calciatori non deve promettere nulla e soprattutto che le scelte spettano a lui. Per esempio se ha escluso Cagnano, Manzi e Rigione un motivo ci sarà. Un consiglio? Non cambiare, sii sempre te stesso, il carattere fa tanto".

Infine sullo scontro di lunedì: "Auguro che la stagione sia bella per entrambe perché sono due squadre cui devo molto. Da un lato ho Biancolino e la mia città, dall’altra il Venezia e i ricordi della Serie A. Che vinca il migliore".

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Ven 05 dicembre 2025 alle 10:33
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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