Dopo la decisione di lasciare il calcio giocato e dedicarsi all'attività di direttore sportivo, Angelo D'Angelo si è raccontato ai microfoni di Sportchannel: "Nelle belle storie c'è sempre un inizio e una fine, l'ho presa con filosofia e sono contento della scelta, l'entusiasmo che sto provando nel fare qualcosa di diverso nel mondo del calcio ha preso nella mia testa il posto della palla tra i piedi. Sono molto felice di questa scelta, ci tengo a dirlo.

Ricordo con assoluta chiarezza quando firmai con il ds Dionisio, dissi mettete voi le cifre, voglio essere un giocatore dell'Avellino. Arrivai nel Partenio vuoto, grande, mi sentii un puntino, fino al record di 250 presenze mi sentivo ancora un puntino, mi sono sempre portato dietro l'umiltà. Ho affidato a loro la mia carriera, qualcuno me l'ha tolta e non me l'ha voluta ridare, ma io sono il primo tifoso dell'Avellino, sui social mi vedete spesso con la maglia biancoverde addosso, mi sento dell'Avellino e mi dispiace se qualcuno che comanda questo ancora non l'ha capito.

Chi ama l'Avellino deve stare in società altrimenti fai fatica, spendi soldi e non sai come funzione e devi usare scusanti. Non vuol dire che voglio sponsorizzarmi ma bisogna circondarsi di competenza e gente che ci tiene. Io penso di avere la stessa testa di Simone Puleo, mio amico e mio ex capitano, e non riesco a vederlo con lo scudetto del Benevento addosso, anche se lo merita e il Benevento è una grande società. Ma è come se Totti andasse a lavorare alla Lazio, non esiste".

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Lun 03 luglio 2023 alle 14:37
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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