L'ex centrocampista dell'Avellino Angelo D'Angelo è stato ospite a Radio Punto Nuovo per parlare del nuovo Avellino che sta nascendo sotto la guida di Perinetti: "Sono rimasto stupito perché mi aspettavo sì tanta esperienza da parte di Perinetti ma non mi aspettavo costruisse una grande squadra in poco tempo. Seguo tutto dall'Avellino e sono entusiasta di come parla, anche dei silenzi, si vede che è un dirigente navigato. Siamo solo ad agosto, tra carichi di lavoro e gente nuova è difficile trarre indicazioni ora, non sarebbe veritiera sia da parte di chi ha dato qualcosa in più finora che di chi ancora non l'ha dato. Sono momenti interrogativi, quando partirà il campionato si azzera tutto. Entrando nel tecnico, in un 4-3-1-2 le mezzali devono sacrificarsi molto per dare equilibrio, ricordo quando giocavo io, devi andare a coprire tutta la larghezza del centrocampo, e a volte puoi perdere lucidità.

D'Angelo e Palmiero possono essere complementari, il calcio di oggi è cambiato, non si parla più di ruolo ma di zone da coprire, l'Avellino ha un campionato forte, forse serve qualcosina ancora per vincere il campionato ma Perinetti lo sa, bisogna avere la coperta lunga per arrivare in fondo perché l'Avellino vuole vincere il campionato, inutile nascondersi. Quando si deve vincere non ci sono titolari, gioca chi sta meglio. D'Angelo è una mezzala che si butta sempre dentro e magari toglie qualcosa dietro, ma ricordo che quando avevamo Zappacosta spesso dovevo arretrare a coprirlo ma lo facevo volentieri perché volevamo vincere, quando si deve vincere tutti danno qualcosa in più.

Sta all'allenatore trovare l'equilibrio giusto, parlare con il gruppo, bisogna avere la coperta lunga perché ogni anno è diverso, ci possono essere inconvenienti, infortuni, e non devi lasciare nulla al caso o avrai sempre alibi. Ma si sta già creando un bell'ambiente con i tifosi".

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Mar 22 agosto 2023 alle 15:50
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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