Eziolino Capuano è pronto a tornare al Partenio-Lombardi da avversario, alla guida del suo Taranto. L'allenatore ha parlato ai microfoni de Il Mattino: “L’emozione che provo? Mi vengono i brividi già ora. Io so quello che ho dato ad Avellino ed Avellino sa quello che ha dato a me, permettendomi di esaudire uno dei sogni più notevoli della mia esistenza. Per tutto quello che ho fatto da quando sono arrivato, con una società completamente inesistente, le enormi difficoltà e poi il Covid, meritavo molto, molto di più. Forse qualcuno dimentica che sono stato l’unico a rispettare quella maglia e lo scudetto che vi era cucito, l’unico a dare tutto nei playoff, dai quali siamo usciti senza perdere a Terni. La squadra invece allora pensava a tutt’altro. Andavo rispettato come uomo prima che come tecnico, ma credo che chi ha fatto quella scelta, ancora oggi, provi qualche rimorso. Se ho più sentito i D'Agostino e Di Somma? Con il presidente e suo figlio siamo rimasti in ottimi rapporti e spesso abbiamo parlato. Con Di Somma non mi ricordo.

Avellino e Taranto vivono due situazioni simili, ma hanno rose completamente diverse. Io sono arrivato in Puglia come un medico del pronto soccorso, in un momento complicato e di grande confusione. Abbiamo fatto risultati del tutto impensabili, come è impensabile la classifica che abbiamo al momento. Ho dovuto gestire una emergenza continua: con la media di cinque, sei giocatori fuori a partita eppure abbiamo sempre disputato grandi gare. Subentrare è complicatissimo, non è facile per niente gestire l’andamento altalenante ed un gruppo che non hai costruito tu. Forse io sono più abituato di Rastelli perché in carriera mi è capitato diverse volte di affrontare queste cose. Ma Massimo è un allenatore ottimo, uno dei migliori in giro e se ha accettato significa che crede di poter fare buone cose.

L'Avellino non è da zona playout, assolutamente no. La posizione di classifica che occupa non è all’altezza del suo organico. Sono convinto che alla lunga i valori verranno fuori. Certo se si è arrivati a questo punto gli errori sono stati commessi, quali non chiedetelo a me. Pur seguendo con costanza l’Avellino, che è nel mio cuore, non posso esprimere giudizi. D’Agostino ha speso tanto ed ha ragione ad essere scontento però Enzo De Vito non è né bollito, né rincoglionito: sa perfettamente quello che fa e saprà come muoversi a gennaio.

Domenica vedrete un Taranto ordinato, che sa mantenere il campo con tanta umiltà, consapevole che la qualità dell’Avellino non è certo da quartultima in classifica, visto che per me può giocarsela benissimo con il Crotone e il Pescara. Cercheremo di affrontare il match con sagacia, intelligenza senza essere inutilmente garibaldini".

Infine un pensiero per Parisi, Illanes e Micovschi: "Fabiano non è un mio ex giocatore: è entrato pienamente nella mia famiglia, così come io sono nella sua visto che ricoverai il padre a Pescopagano quando stette male e gli sono stato vicino sempre. È il più forte giocatore italiano nel suo ruolo. Facile dirlo ora, io però fui il primo a chiamarlo l’extraterrestre dopo Avellino–Vibonese. Impossibile scordarlo. Per me Julian è uno dei difensori più forti della categoria e Claudiu lo prenderei anche se fossi in serie B. Faccio una proposta a De Vito e D’Agostino: ridatemi Micovschi, lo farò essere di nuovo il giocatore fortissimo sul quale ho scommesso anni fa”.

Sezione: Focus / Data: Mer 23 novembre 2022 alle 10:32
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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