Sulle colonne del Corriere dello Sport, il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli ha nuovamente posto il problema economico dei club alla base della necessità di tornare a giocare: "Vista la problematica, gli esperti di scienza devono dire la prima parola, poi vengono le autorità di Governo, la Figc, quindi la Lega e le società. Io sono quello che nel nome della salute ha bloccato tutto il 21 febbraio, in anticipo sul resto del calcio. Mai e poi mai permetterei che si tornasse a giocare se non fosse assolutamente certo il fattore salute. La stragrande maggioranza dei miei club è retta da proprietà appartenenti al tessuto imprenditoriale del posto, di piccola o media dimensione. Tanti di questi presidenti hanno l’acqua alla gola per le loro imprese, per i loro dipendenti: le pare che possano avere la forza per andare oltre questa crisi mettendo altri soldi nel calcio? Loro hanno bisogno di segnali urgentissimi, di appigli cui aggrapparsi altrimenti le rispettive realtà cadranno e trascineranno tutto. Che si torni a giocare o no, se non arrivano soluzioni di salvataggio del sistema, una larga fetta dei miei club non riuscirà a restare in piedi. E questo avrebbe conseguenze per tutto il campionato. Mi rendo conto che sentire cose tipo cassa integrazione possa far preoccupare ma se crolla il castello il conto da pagare sarà ben più salato per tutti", si legge su TuttoC.
Sezione: Focus / Data: Sab 04 aprile 2020 alle 11:32
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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