L'Avellino torna da Carpi con un buon punto. Non facciamoci abbagliare dal 4-1 dell'andata, ormai abbiamo imparato che nel girone di ritorno si gioca un altro campionato ma analizzando solo i 90 minuti di Carpi si può dire che si tratta di un punto guadagnato. Per tanti motivi.

Perché il Carpi ha giocato meglio, ha messo in difficoltà l'Avellino fin dai primi minuti grazie alla velocità dei vari Mbakogu, Concas, Memushaj; perché l'Avellino aveva quattro defezioni importanti tra Izzo squalificato, D'Angelo infortunato, Zappacosta e Galabinov influenzati; e non ultimo perché l'ennesimo errore arbitrale ha costretto i Lupi a giocare dalla mezz'ora del primo tempo in dieci. Già, gli errori arbitrali, oramai non ci facciamo più neanche quasi caso, ma anche a Carpi abbiamo assistito a una direzione di gara più che insufficiente da parte del signor La Penna di Roma 1, da ambo le parti ad essere onesti, ma ovviamente l'errore più macroscopico è stato il calcio di rigore assegnato al Carpi con conseguente esplusione di Arini. Il centrocampista autore del vantaggio ha chiaramente toccato (per giunta involontariamente perché gli sbatte addosso) la palla con l'addome, facendo di tutto per ritrarre le mani e tra l'altro il tiro giunge comunque sul corpo di Seculin che respinge. L'arbitro vede il mani intenzionale e il rosso. Per fortuna Memushaj ha sparato alle stelle dal dischetto in una sorta di giustizia divina che quantomeno ha mitigato le polemiche. Ma in 10 contro 11 e contro un Carpi così agguerrito l'Avellino non ha potuto far altro che difendersi per tutto il resto della gara, provando solo improbabili lanci lunghi per il solo Castaldo o tentativi su calcio piazzato per sfruttare le doti balistiche di Ciano. E difatti al 45' del primo tempo è arrivato il pareggio del Carpi, per la verità un po' fortunoso con la palla che dopo una carambola giunge a Mbakogu che salta Seculin in uscita disperata.

Ecco perché quello di ieri sera è un punto guadagnato, Rastelli lo ha capito subito che andava difeso e ha arretrato Ciano sulla linea dei centrocampisti lasciando che scendesse a dare una mano a Castaldo in alternanza con Millesi. Con l'ingresso di Decarli il tecnico poi ha deciso solo di difendere il punto fino alla fine, giustamente. Il Carpi ha chiaramente avuto più occasioni, le migliori, ma per una volta quello cinico è stato l'Avellino, che con i denti è riuscito a non farsi riprendere nel finale.

Una buona prova e un passettino avanti nella rincorsa ai playoff: con questo punto infatti i Lupi riagganciano il Latina a quota 45 all'ottavo posto. Sabato contro il Cittadella un'occasione da non perdere per riportarsi in alto, nonostante il gran dispendio fisico di ieri sera è una partita da non fallire in alcun modo.

Sezione: Copertina / Data: Mer 26 marzo 2014 alle 08:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
vedi letture
Print