«Rispetto all’andata c’è qualche scricchiolio». Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta, inizia la sua analisi sugli irpini dalle colonne de “Il Mattino”. «In due trasferte consecutive tre punti ci possono pure stare, però l’inizio della seconda parte del campionato oggettivamente ha fatto registrare una involuzione. Ci vorrebbe di nuovo l’Avellino visto fuori casa contro l’Empoli, una gara che ho avuto modo di visionare e che, peraltro, è ancora presente dinanzi ai miei occhi. Non vorrei vantarmi, ma la squadra sta anche pagando un po’ l’assenza di Zappacosta: quando era al top della forma faceva fare il salto di qualità. Un giocatore importante, in grado di far ripartire il gruppo e bravo a ribaltare l’azione offensiva avversaria. Un elemento fondamentale nei meccanismi  di Rastelli. Non è il caso, però di fare drammi, anche perché sul terreno del San Nicola il Bari ha vinto per un episodio, e la formazione irpina ora ha tutto il tempo per recuperare il terreno perduto». In terra pugliese è finito sul banco degli imputati il pacchetto offensivo: «Il punto di forza è proprio l’attacco, visto che lì davanti ci sono due pedine interessanti. E l’inserimento di Ciano, ha fornito maggiore peso e qualità, in quanto è un giocatore efficace su punizione, mentre Galabinov e Castaldo sono due elementi utili principalmente nella fase di sfondamento. Dunque parliamo di un Avellino ben messo nel reparto avanzato. Dicono che a Bari l’attacco non abbia funzionato? Bisogna valutare la prova corale offerta dalla compagine biancoverde, e dico subito che contro la formazione pugliese la squadra non ha lavorato molto per gli attaccanti che, è bene precisarlo, restano dei finalizza tori, degli ottimi terminali offensivi». Venerdì una sfida play off contro il Siena: «All’andata, quella rimediata con la formazione toscana è stata probabilmente la sconfitta più dura per l’Avellino. Al Partenio Lombardi arriverà un Siena in grande condizione, quindi, ci vorrà un grande Avellino per batterlo. Su quel manto verde tutto è possibile e se dovesse venir fuori un pareggio non sarebbe poi la fine del mondo: è bene impostare la gara per vincerla, ma senza rischiare di perderla. E occhio alle individualità come Rosina». La tifoseria bianco verde non ha smesso di sognare: «Bisogna sognare. La squadra ha dimostrato nel girone d’andata di potersela giocare con tutte, anche alla luce della mediocrità che c’è in giro. E una volta nei play off, il calore dello stadio irpino avrà sicuro un ruolo fondamentale».

Sezione: Copertina / Data: Mar 18 marzo 2014 alle 09:28
Autore: Redazione Web
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